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GESTORI TELEFONICI 'LEADER' IN PUBBLICITA' INGANNEVOLE. L'ANTITRUST DENUNCIA MA PERCHE' NON BLOCCA SUBITO GLI SPOT MENZOGNERI COME QUELLI DI TIM?
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Comunicato 
14 aprile 2007 0:00
 

Firenze, 14 aprile 2007. Fa bene l'Antitrust a denunciare il proliferare delle pubblicita' ingannevoli dei gestori telefonici che hanno comportato multe per 1,6 miliardi di euro, il 25% del totale. Fa bene, ma ci chiediamo: perche' continuano imperterriti a dare false informazioni al vasto pubblico, spendendo milioni di euro in spot televisivi e paginate di giornali? Perche' i gestori telefonici continuano ad essere leader in pubblicita' ingannevole?
Perche' il guadagno che lo spot "menzognero" porta, supera di gran lunga la possibile multa. Anche perche', spesso, l'Authority interviene dopo settimane e settimane, periodo utile al gestore per accalappiare i vantaggi di questa pubblicita'.
L'Antitrust, in particolare punta il dito sll'ingannevolezza dello slogan 'per sempre' . Giusto, ma perche' il gestore che lo ha piu' utilizzato, Wind, lo ha fatto per anni, nonostante le multe? Semplicemente perche' l'Antitrust non blocca gli spot non appena invadono tv e giornali.
Proviamo a dare una mano all'Autorita'. La pubblicita' di Tim che pubblicizza le tariffe 'Tutto compreso' e' ingannevole, perche' non e' assolutamente vero che e' tutto compreso. Nello spot e' si lascia intendere che degli sms gratuiti siano compresi verso tutti e in tutte le versioni della tariffa (30/60/90). Invece, nelle versioni 'Tutto compreso 30' e 'Tutto compreso 60' di sms gratis neppure l'ombra. E non parliamo di un servizio poco utilizzato dagli utenti di cellulari. Nella versione 90, dei 900 sms gratuiti al mese, ben 700 sono da inviare verso 'i tuoi amici Tim' e solo 200 verso altri gestori.
Infine una chicca. I minuti di telefonate incluse nel canone mensile sono 900 nella versione 90 e 600 nella versione 60. A questo punto uno pensa: nella versione 30 i minuti gratis saranno 300, invece no. Sono 250.
Perche' l'Antitrust non interviene immediatamente? Non le sembra che lo spot in questione violi l'articolo 19, comma 2 del Codice del consumo (D.Lgs. 206/2005): 2. La pubblicità deve essere palese, veritiera e corretta?
Su questo, ovviamente, abbiamo inviato una richiesta di intervento all'Autorita' per pubblicita' ingannevole.


Domenico Murrone, consigliere Aduc
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