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GIOCO: ANTITRUST MULTA LOTTOMATICA E SISAL. LA BEFFA DEL GIOCO
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Comunicato 
7 dicembre 2004 0:00
 

Roma, 7 Dicembre 2004. E cosi' sembra che anche Lottomatica e Sisal si mettevano d'accordo per spartirsi il mercato. Un bel mercato, perche' ogni anno 30 milioni di italiani ricorrono al gioco d'azzardo autorizzato, spendendo la modica cifra di 23 miliardi di euro. Che il gioco sia un moto irrazionale della nostra condotta e' noto come e' altrettanto noto che lo Stato lucra sulle vincite, inoltre in un sistema di libero mercato chi gioca dovrebbe avere il corrispettivo del rischio. Nel caso del Supernalotto, la probabilita' di azzeccare la combinazione e' di una su 622 milioni e per una giocata di 0,5 euro si dovrebbe avere, in caso di vincita, 622 milioni il valore della giocata, cioe' 311 milioni di euro. In realta' si riceve solo il 30% del premio. Se il ragionamento appare assurdo si consideri il gioco alla roulette. I numeri sono 36 e nel caso di una puntata vincente su un solo numero, si riceve 36 volte la posta. C'e' una evidente disparita' tra il rischio e il premio in palio ed e' lo Stato, oltre alla societa', a guadagnare. A tutto cio' si aggiunge una bella presa in giro, come dire al danno si aggiunge la beffa. In questi giorni si e' parlato di numeri ritardatari, nel senso che questi numeri dovrebbero essere quelli con maggiori probabilita' di uscita. Ora basta conoscere l'abc del calcolo delle probabilita' per sapere che l' eventualita' del sorteggio di un numero sono le stesse ad ogni giocata, perche' i numeri "usciti" non vengono sottratti al totale dei numeri della estrazione. Ogni numero ha le stesse probabilita' di essere estratto di un altro numero, ogni volta che si gioca. Che senso ha allora parlare di numeri ritardatari? E' soltanto una presa in giro: la beffa che si aggiunge al danno. Si capisce allora perche' lo Stato non vuole liberalizzare la apertura delle case da gioco: perderebbe le galline dalle uova d'oro.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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