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IMMIGRAZIONE E VIOLENZA: QUANDO IL RAZZISMO SI SFOGA ATTRAVERSO LE DIVISE E I TELEGIORNALI
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Comunicato 
1 marzo 2006 0:00
 
Firenze, 1 Marzo 2006. Abbiamo assistito al video shock di un uomo che veniva pestato a sangue da parte di tre esponenti delle forze dell'ordine. La scena: il soggetto del tutto inerme, privo di capacita' di reazione, viene colpito in modo continuativo, sbattuto a terra, calpestato sotto i salti dell'agente di pubblica sicurezza. Il tutto viene filmato e divulgato, nonche' portato alla Procura della Repubblica. In un'altra epoca, forse futura, cio' avrebbe destato sdegno, ripulsa, sete di giustizia nei confronti degli aggressori che con inusitata, bestiale perche' inutile violenza (l'uomo era gia' immobilizzato) avrebbero subito l'ovvio biasimo di ogni comune delinquente. Altrettanto avrebbero fatto i mass media, nel riportare la notizia.
E invece no: nella nostra epoca il ragazzo non e' italiano, e' straniero. Ma non straniero e basta, straniero straniero: marocchino. E allora si erge un grido di incoraggiamento alle forse dell'ordine che lo malmenano, raccolta firme (!!) per la polizia. Questi i messaggi dei giornali: "le forze dell'ordine non hanno nulla da nascondere" (sorridiamo di questa affermazione, evidentemente vera: gli agenti sono stati infatti beccati in flagranza di reato!!!...); "un paese intero si schiera a fianco delle forse dell'ordine"; "il marocchino era un pluri-pregiudicato." e altre affermazioni messe in bocca a gente per la strada del tenore "loro ne prendono tante, fanno bene a dargliele una volta ogni tanto". A questo abbiamo assistito ieri, attraverso - e proprio grazie- ai nostri organi di informazione. Inutile dire che tutto cio' rappresenta la morte di una civilta' di diritto, dove la giustizia spetta ai tribunali e l'"ordine" non sconfina dalla legittima difesa, trasformandosi in violenza. Inutile anche dire come la violenza avvallata e difesa dalle istituzioni rappresenti un deplorevole precedente che dara' luogo, in angoli non filmati delle citta' italiane, ad altrettante violenze, stavolta nascoste e silenziose.
E' grave che ad una violenza cosi' evidente si risponda solo con giustificazioni di tipo razziale, come se chi fosse pluri pregiudicato avesse -di diritto- come prima pena (pre-processuale) le botte e i salti sulla schiena di un peso massimo delle forze dell'ordine!
Morale della favola: il pestato ha torto, i pestanti hanno ragione. Non credete che tutto cio' sia diametralmente opposto alla civilta' di diritto che da secoli proviamo a costruire? Che si sia fatto un brutto tuffo in un'epoca storica che credevamo di aver rinnegato con la Costituzione della Repubblica del 1948? Non crediamo che gli italiani non siano rimasti insensibili e disgustati dalla real tv di ieri. Purtroppo pero', pare che la ragion di stato prevalga nel messaggio che ci rifilano i mass media, al pari dei peggiori regimi autoritari.

Claudia Moretti, legale Aduc
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