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Imposta/Canone Rai. Attenzione alle fregature per il nuovo anno
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Comunicato di Vincenzo Donvito
6 dicembre 2016 9:05
 
Si potrebbe dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio. In materia di imposta per il possesso di un apparecchio tv, il cosiddetto (a sproposito) canone, credevamo che il regime fiscale nostrano si fosse acquietato con il nuovo sistema di esazione in bolletta elettrica e, per quanto balzano, sempre credevamo fosse servito ad evitare tutti gli aspetti piu’ odiosi e vessatori che hanno caratterizzato la riscossione in questi anni. Ma appunto: credevamo, peccando di ingenuita’.
Ora hanno trovato un metodo per vessare ancora di piu’ i contribuenti, con un metodo in cui primeggia l’abitudine normativa che vede sempre lo Stato che ha ragione e il contribuente che ha sempre torto fino a prova contraria (il contrario di come dovrebbe essere l’impostazione del nostro sistema giuridico).
Chi non possiede un apparecchio tv, quest’anno, come ogni anno, deve inviare la dichiarazione (non bastava una prima volta e caso mai l’invio della modifica del proprio status? No: perche’ rinunciare a quelli che se ne dimenticano e a quelli che sbagliano….) entro il 31 gennaio 2017. Tutto normale? No! C’e’ la fregatura. Se non si invia la dichiarazione telematica entro il 31 dicembre (20 dicembre per quella postale), l’addebito mensile in bolletta di 10 euro (9 se passa la riduzione del canone prevista in finanziaria) per il mese di gennaio, verra’ comunque inserito e andra’ pagato; per riaverlo indietro bisognera’ fare domanda che non esclude la raccomandata A/R per chi non e’ in possesso di mezzi telematici certificati.
Quindi. Tra il sistema costoso -in tempo e denaro- di richiesta di rimborso, con costi che vanno ben oltre i 9/10 euro, e il balletto delle date (31 gennaio 2017 la scadenza, 31 dicembre per l’invio telematico dell’esenzione senza addebito in bolletta, 20 dicembre per l’invio postale sempre dell’esenzione), il contribuente medio… diciamo che potrebbe essere portato a fare confusione e/o a rinunciare ai 9/10 euro perche’ forse nella vita ha qualcosa di piu’ importante da fare.
Ecco che il cerchio e’ chiuso. Ed e’ altamente probabile che l’Erario incassi qualche milioncino di importi non dovuti, si’ da poter meglio finanziare i programmi della Rai, le testate giornalistiche che altrimenti sarebbero in difficolta’ perche’ sono poco viste o poco acquistate, le associazioni di consumatori coi loro giornalini, e “compagnia cantando”… cioe’ tutto quello che attinge come un lattante al seno della “prosperosa e benigna balia”.
Bella porcata! E noi che -sempre e perennemente ingenui- avevamo fatto un pensierino per elogiare un sistema pulito ed equo e giusto di riscossione che veniva dopo decenni bui di malvessazioni. Ci siamo illusi. Benvenuti -o ben rimasti- nel sistema fiscale che tutti, appena possono, cercano di fregare, anche perche’ hanno imparato da chi dovrebbe essere il loro maestro di rettitudine.

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