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INFLAZIONE E PRANZO DI NATALE: FEDERALIMENTARE SI INVENTA I DATI?
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Comunicato 
10 ottobre 2007 0:00
 

Firenze, 10 Aprile 2007. Federalimentare, la Federazione Italiana dell'Industria Agroalimentare, ha diffuso i dati del proprio Quinto Rapporto sugli scenari della filiera agroalimentare stilato con l'Ismea (1), da cui ha evinto che per il prossimo Natale, l'impatto degli aumenti dei prezzi sara' di 2-3 euro sul pranzo della festa rispetto all'anno scorso.
Se volevano stupire, ci sono riusciti. Ma dopo lo stupore, ci si consenta una dose gigantesca di scetticismo e, in un certo senso, anche di preoccupazione.
Lo scetticismo nasce dal fatto che non ci sembra che dallo scorso Natale ad oggi i prezzi siano aumentati di cosi' poco. Non solo, ma tutti gli osservatori, nazionali ed internazionali, ci stanno riempiendo da mesi di informazioni e dati sugli aumenti dei prezzi alla produzione di molte materie prime, aumenti che per il momento non sono ancora arrivati sul nostro mercato, a parte diffuse ed endemiche speculazioni tipiche di quella cultura e dell'economia bottegaia che ad un preannuncio e ad una preoccupazione fa sempre seguire listini in crescita.
La preoccupazione, invece, ci viene dalla constatazione che un'associazione come la Federalimentare, pur di buttare un po' di acqua sul fuoco degli aumenti alle porte e anche gia' con "un piede oltre l'uscio", si destreggia in valutazioni come quella comunicata oggi. L'informazione ha un grande potere nel condizionamento delle persone, ma usarla in questo modo ci sembra controproducente per tutti, compresi i produttori.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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