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LIBERTA' D'OPINIONE E SEQUESTRO SITO ADUC. UDIENZA A CATANIA
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Comunicato 
26 marzo 2008 0:00
 
Ieri 25 marzo l’Aduc si e’ difesa davanti al Tribunale di Catania chiedendo nuovamente il dissequestro dei forum pubblicati sull'apposito spazio del sito "Di' la tua" in cui si puo' intervenire senza alcuna censura. I forum sequestrati avevano come titolo "GESU E XXX" e "LUCIO MUSTO, CASCIOLI, ALEX, ECCETERA...XXX ",  - sottoposti a sequestro preventivo dalla Procura della Repubblica di Catania che aveva ipotizzato il reato di offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone.
 
I dettagli di questa vicenda, che sembrerebbe solamente grottesca se non riguardasse uno dei diritti fondamentali dell’individuo, il diritto alla liberta’ di espressione del proprio pensiero, sono contenuti in una sezione del nostro sito appositamente creata: clicca qui
 
Alla fine delle indagini, degli oltre settecento post sequestrati, il Pubblico Ministero ha proceduto penalmente per soli nove, rifiutandosi, insieme al GIP di Catania, di dissequestrare i forum, o perlomeno quelli non incriminati.
 
Non ci siamo ancora rassegnati a subire un atto di censura degno solo dell’Inquisizione, e gravemente lesivo di un diritto costituzionale, ed abbiamo inviato i nostri legali –avv. Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci- da Firenze a Catania per portare avanti la nostra crociata (se d’Inquisizione si tratta…) in favore dei diritti dell’individuo. Attendiamo a giorni la pronuncia dei giudici.
 
Al tribunale abbiamo ricordato che gli interventi piu’ pregnanti dei forum sequestrati riecheggiano le parole di una nota canzone di Fabrizio De Andre’ “Il testamento di Tito”, che ad oggi non e’ ancora stata sequestrata:
 
Il quinto dice "non devi rubare", e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio le tasche gia' gonfie di quelli che avevan rubato:
ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio.
Non commettere atti che non siano puri, cioe' non disperdere il seme...
Feconda una donna ogni volta che l'ami cosi' sarai uomo di fede.
Poi la voglia svanisce ed il figlio rimane e tanti ne uccide la fame.
Io forse ho confuso il piacere e l'amore ma non ho creato dolore.
Non dire falsa testimonianza ed aiutali ad uccidere un uomo...
Lo sanno a memoria il diritto Divino, ma scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no non ne provo dolore.
 

Al Tribunale abbiamo infine ricordato le parole del filosofo Voltaire, sulle cui idee illuministe i nostri giuristi si vantano di essersi formati: “Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”.
 
 
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