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MA COSA BEVIAMO CON LA COCA-COLA? SIAMO SICURI CHE SULL'ETICHETTA CI SIA SCRITTO PROPRIO TUTTO?
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Comunicato 
14 giugno 2003 0:00
 

Firenze, 14 Giugno 2003. La bevanda piu' bevuta nel mondo, la piu' odiata e la piu' amata, il simbolo di tutte le generazioni, e probabilmente anche la piu' imitata, cioe' la Coca-Cola, cosa contiene? E' notorio che la formula e' segreta (e comprendiamo perche' .) e che nonostante il nome richiami una delle principali droghe pesanti, la cocaina, e' sempre stato smentito che possa contenere un qualche ricavato delle foglie coltivate in America Latina da cui si estrae poi questa droga.
Ma questa segretezza su cosa contenga, pur comprendendola, non la condividiamo, perche' come consumatori siamo sempre molto esigenti nel sapere cosa mangiamo e cosa beviamo. La necessita' di etichette esplicative e chiare e' una quotidianita' riconosciuta da qualunque persona e istituzione.
E abbiamo cominciato ad indagare, scoprendo cose interessanti che parlano da se'.
Lo scorso 12 giugno, dal Peru', l'Impresa Nazionale della Coca (Enaco), alla volta degli stabilimenti della Stepan Company in New Jersey (Usa), ha fatto partire la prima tranche di un ordine di 92 tonnellate di coca, per "elaborare una bevanda gassata nota a livello internazionale" (fonte: quotidiano "La Republica" di Lima, del 13/06/2003). Ventidue tonnellate del valore di 68 mila Usd, a cui ne seguiranno altre a luglio, settembre e ottobre. La Stepan Company produce prodotti chimici intermedi, utilizzati in una grande varieta' di aziende, tra cui anche la Coca Cola.
E' anche interessante sapere che altri 120 kg di cocaina pura al 92%, saranno spediti dalla stessa Enaco in Germania e Gran Bretagna, ma verso alcuni laboratori farmacologici, per l'uso del caso.
Inoltre l'Enaco, per l'occasione, ha fatto sapere che sta preparando una bevanda rivitalizzante, tipo Gatorade, da immettere sul mercato del Peru' e quello internazionale. Non ci dice a base di cosa sia questa bevanda, ma vista l'occasione in cui ne ha parlato ..
Noi ovviamente non ci scandalizziamo per questo molto probabile legame tra la famosa bevanda di Atlanta e le foglie delle coltivazioni peruviane. E auspichiamo una maggiore produzione e vendita di questa coca, perche' l'uso legale di una delle principali sostanze responsabili dello sfascio economico, civile e politico di gran parte dei Paesi dell'America Latina (e non solo) non puo' che trovarci consenzienti.
Ma vogliamo porre l'accento soprattutto su un altro aspetto, quello dell'informazione.
Perche' il consumatore non deve sapere cosa beve quando si disseta con la piu' diffusa bevanda? Tabu' ideologici? ". la terribile cocaina contro cui c'e' la mobilitazione mondiale di tutti i Governi, sulle labbra, nella bocca e negli organismi di tutti gli abitanti della Terra . ". Probabile. Ma siccome di fatto sembra che sia cosi', perche' il nostro ministero della Salute e il commissario Ue equivalente, fanno circolare un prodotto senza queste informazioni?
Forse la coca e' meno pericolosa del tabacco? Certamente e' una questione di quantita'. Ma e' cosi' anche per il tabacco, per l'alcool, per i tranquillanti, cioe' per tutte quelle sostanze che, consumate in abuso, inducono questo o quell'altro malanno. E siccome non ci scandalizziamo se vediamo un bimbetto di tre anni che beve una Coca Cola, mentre ci scandalizzeremmo se lo vedessimo con un cicchetto di cognac o una sigaretta tra le mani, forse dare ad ogni cosa il suo giusto nome e la sua giusta collocazione nei "vizi", potrebbe servire a rendere meno drammatico e piu' comprensibile l'approccio di ogni individuo con tutto quello che gli piace . e che in genere, abusandone, fa male.
Il quesito lo abbiamo girato al ministero di Girolamo Sirchia e all'ufficio del commissario Ue David Byrne.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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