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MALTEMPO: FINISCE TUTTO A TARALLUCCI E VINO
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Comunicato 
3 marzo 2004 0:00
 

Rima, 3 Febbraio 2004. Era iniziata con un vento anglosassone del tipo "chiedero' conto di cio' che e' successo" ed e' finita con un venticello levantino "siamo tutti colpevoli", cioe' nessuno lo e'. E' finita a tarallucci e vino. Il rimedio? L'obbligo delle catene a bordo, neanche fossimo nelle gelide pianure scandinave. Bravi! Si comprende perche' l'attore Alberto Sordi sia cosi' venerato dagli italiani: e' il nostro specchio. Della serie "aregeteme se no faccio un macello" o, in alternativa "armiamoci e partite". Insomma 20 centimetri di neve hanno tagliato l'Italia a meta', i tralicci dell'ENEL si sono piegati come panini di burro e da 4 giorni parte della sviluppata bassa Padania e' senza luce. Dai telegiornali avevamo appreso la notizia che, a fronte dei disagi, la societa' Autostrade per l'Italia (mai tale denominazione e' apparsa piu' appropriata) offriva 6 mesi di telepass gratuito ma, ad una successiva attenta lettura, l'offerta era una abbonamento annuale con sconto semestrale, cioe' una offerta promozionale. Da Trenitalia oltre alla giustificazione degli scambi ghiacciati (ma non sono automaticamente riscaldati o si ricorre ancora agli scaldini?) emana un silenzio tombale. Insomma chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, vale a dire che all'utente oltre al danno si e' aggiunta la beffa, con obbligo di catene a bordo. Eppure Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, domenica scorsa ci aveva fatto intravedere una luce di speranza, subito sepolta in 20 centimetri di neve.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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