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Mediaconciliazione: per il cittadino va sempre peggio
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Comunicato di Alessandro Gallucci
11 maggio 2011 13:23
 
 Per la tanto vituperata mediaconciliazione alla fine s’e’ trovato l’accordo: non nell’interesse del cittadino utente del servizio giustizia ma nel solo interesse delle parti in causa: ministero e avvocatura. Dopo l’obbligatorieta’ del tentativo di conciliazione anche l’obbligo di difesa tecnica. I testi dei comunicati stampa apparsi sul sito del Ministero della Giustizia  e del Consiglio nazionale forense lasciano spazio a pochi dubbi: l’incontro e’ stato soddisfacente e la strada intrapresa e’ quella giusta. Sparisce ogni frizione, l’apprezzamento per il tanto invocato intervento della Corte Costituzionale e’ solamente un lontano ricordo . Tutti contenti: il ministero perche’ probabilmente avra’ un avversario in meno nel suo intento, nemmeno tanto celato, di deflazione del carico giudiziario attraverso l’innalzamento di barriere e dei costi per l’accesso alla giustizia. L’avvocatura perche’, in nome della lobby e non dell’interesse del cittadino, ha battuto cassa ed ottenuto il meno auspicabile: la difesa tecnica obbligatoria. Vedremo se e come questi intenti si tramuteranno in legge e soprattutto bisognera’ capire se rimarranno ugualmente vive le critiche con le quali gli avvocati hanno contestato l’obbligatorieta’ della conciliazione in favore di una piu’ naturale facoltativita’. Per ora a pagare un prezzo ancor piu’ alto e’ sempre solo il consumatore: da destinatario protagonista del servizio giustizia a malcapitato utente da spremere senza ritegno in nome del peggior corporativismo di Stato.
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