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Ministero Sviluppo. Le contraddizioni si acuiscono: per chi giocano le associazioni del Cncu
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Comunicato di Vincenzo Donvito
5 ottobre 2010 14:46
 
 Il Cncu e' il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico, che lo presiede per coordinare l'attivita' delle associazioni che ne fanno parte e che, di conseguenza, hanno una sorta di riconoscimento istituzionale della loro esistenza. L'Aduc ha scelto di non farne parte perche' si sentirebbe a disagio nel seguire le direttive di chi, come questo ministero e non solo, spesso e' controparte nelle proprie iniziative.
Questo ministero e' stato retto ad interim dal capo del Governo dopo le dimissioni di Claudio Scajola per uno scandalo di favori immobiliari. Ed oggi ha il nuovo ministro, Paolo Romani, promosso da vice che era, con incarico per le Comunicazioni.
Il ministro Romani e', com'e' logico che sia, fedelissimo di Silvio Berlusconi e, dopo alcuni dubbi su probabili conflitti di interesse, ha dimostrato di non averne.
Nella sua attivita' di viceministro, Romani ha fatto in ogni angolo le veci di Mediaset, soprattutto contro Sky di Murdoch... e questo non e' logico come la fedelta' al suo capo di Governo perche' puzza di violazione delle regole antitrust sulla concorrenza.
 Inoltre non ha fatto praticamente nulla per uno dei maggiori problemi della nostra economia: la diffusione capillare dei collegamenti ad Internet tramite banda larga, a partire dallo scorporo di questa rete dalle grinfie di Telecom Italia.
Ora il ministro Romani fara' anche il bello e cattivo tempo sul Cncu dove, in teoria, ci sono diverse associazioni di consumatori che forse avrebbero molto da ridire su alcuni operati passati e probabilmente futuri del ministero dello Sviluppo Economico. Forse. Vedremo cosa succedera' da parte di chi -queste associazioni- prende le prebende della propria appartenenza al Cncu.
Una cosa sola al momento e' certa: il ministro precedente, Scajola, era piu' attento a sfasciare le poche liberalizzazioni realizzate nella passata legislatura che ad ampliare le potenzialita' del mercato per produttori e consumatori; nell'interim di Berlusconi non e' successo praticamente nulla; due contesti in cui il Cncu si e' distinto per la sua inesistenza, ininfluenza e apatia, ma le associazioni erano li' sedute.
Nel ministero di Romani cosa fara' il Cncu? E' probabile che si distinguera' ancora per inesistenza, ininfluenza e apatia, ma con la differenza che il nuovo ministro, vista la sua attivita' quand'era vice, continuando l'opera di Scajola, e' probabile che non solo continuera' lo sfascio sulle piccole liberalizzazioni, ma porra' una pesante ipoteca sul futuro piu' importante dell'economia italiana, la banda larga.
Un auspicio. Le associazioni che in teoria vorrebbero non limitarsi a stare su una seggiola e a fare piccole cose che non danno fastidio al manovratore... che ci stanno a fare nel Cncu? Stiano invece solo dalla parte del consumatore, senza la mediazione istituzionale della propria principale controparte.
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