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MORTO PER UN PASSAGGIO A LIVELLO INCUSTODITO. UN DISASTRO PREANNUNCIATO GRAZIE ALLE CONDIZIONI PIETOSE DI STRADE E FERROVIE?
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Comunicato 
13 novembre 2004 0:00
 

Firenze, 13 Novembre 2004. Questa mattina una persona e' morta nella sua auto travolta ad un passaggio a livello incustodito. Alla periferia della citta' di Arezzo, un treno carico di studenti ha investito il malcapitato, e per fortuna nessun vagone e' uscito dai binari a causa dell'impatto e della brusca frenata della motrice, altrimenti saremmo qui a piangere lacrime ancor piu' dolorose.
Il passaggio a livello era luminosamente segnalato e il treno stava acusticamente segnalando il suo transito, ma nonostante questo la tragedia si e' consumata, e nonostante si trattasse di un uomo di soli 40 anni, ispettore di polizia e paracadutista che stava andando ad imbarcarsi su un aereo per fare alcuni lanci, quindi presumibilmente attento, sveglio e in forma fisica.
L'inchiesta ci dovrebbe far conoscere i particolari della vicenda, ma piu' di una cosa per il momento e' certa: la presenza dei passaggi a livello incustoditi. Si', nel 2004, non nel 1904, ci sono ancora i passaggi a livello incustoditi, e non in zone sperdute, ma, come nel nostro caso di Arezzo, vicino ad un aeroporto funzionante, nella strada che si percorre per accedervi.
Caso raro? Non crediamo, ma poco importa, perche' c'e' ed e' cosi'.
Come ci sono anche i passaggi a livello custoditi, in citta' e nelle strade di campagna. Che condizionano la mobilita' urbana ed extra-urbana, rallentandola e rendendola pericolosa.
Quante volte, nei centri urbani, abbiamo visto le persone che, non volendo aspettare decine di minuti prima che le sbarre si alzino, attraversano i binari pur con le sbarre abbassate?
Quanti progetti (o lavori in corso) di attraversamento con pensilina o con un tunnel ci sono?
E quanti altrettanti progetti e lavori in corso per l'interramento dei binari o delle strade per evitare l'intersecazione delle strade ferrate con l'asfalto?

Noi non ce ne ricordiamo uno.
Ma ci ricordiamo che le tasse locali, che servono anche per la manutenzione delle strade in cui ci sono i passaggi a livello, sono sempre piu' alte. Cosi' come ci ricordiamo che le ferrovie stanno ancora per aumentare le loro tariffe e continuano a transitare intersecandosi con l'asfalto, anche con vagoni stracarichi di pendolari.
Quante tragedie come quella di Arezzo dobbiamo ancora annoverare prima che si ridisegni e si dia il via ad una politica di ammodernamento e di maggiore sicurezza dei nostri sistemi di supporto alla mobilita'?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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