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MULTE AUTOVELOX. MAGGIORI POSSIBILITA' DI SUCCESSO NEI RICORSI. LA NECESSITA' DI RIVEDERE TUTTO IN MATERIA
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Comunicato 
11 febbraio 2005 0:00
 

Firenze, 11 febbraio 2005. Sono ancora maggiori le possibilita' di successo nei ricorsi contro le multe per infrazione ai limiti di velocita'. Lo scorso 8 novembre, in seguito ad una richiesta da parte del Comune di Treviso, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il prot.3610, aveva risposto che gli attuali dispositivi di controllo della velocita' non possono essere adoperati in assenza dell'operatore di polizia. Nota ora anche confermata dalla circolare M/2413-12/2005 del dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell'Interno, datata 26 gennaio 2005.
Attenzione, pero': non vuole dire che esiste la liberta' di non rispettare i limiti di velocita', ma solo che le norme devono essere rispettate da tutti, soprattutto da coloro che sono preposti alla vigilanza.
Il buon esempio dell'istituzione, e' l'arma prioritaria per combattere l'illegalita'. Stiamo parlando di multe che tutti i Comuni utilizzano per fare cassa, collocando limiti di velocita' in posti assurdi, con un proliferare di rilevatori appositamente occultati, si' da garantire il rilievo dell'infrazione, ma lasciando che il pericolo rappresentato da una velocita' oltre i limiti continui ad esser tale. Un sistema cioe', solo punitivo ed educativo per la paura della multa, senza alcuna responsabilizzazione individuale. Multe quindi odiatissime da gran parte degli automobilisti, che' si sentono vessati piuttosto che giustamente multati per aver creato una situazione di pericolo, e quindi alla prima occasione continuano a farsi furbi, ingegnandosi su come violare il codice della strada.
Per questo abbiamo approntato una specifico facsmile a questo indirizzo:
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Forse e' la volta buona di metter mano pesante a tutte quelle norme introdotte nel Codice della Strada nell'agosto del 2003, che hanno dato ampi poteri discrezionali ai Comuni, tutto a svantaggio degli automobilisti. Necessita' sempre piu' impellente anche grazie alla sentenza n.27/2005 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'illeggittimita' della sottrazione dei punti al proprietario di un mezzo che non e' stato fermato mentre il proprio mezzo commetteva un'infrazione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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