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Nubifragi, danni, caditoie. A Firenze -come sempre- 'passata la festa gabbato lo santo'?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
6 giugno 2011 10:54
 
 Il nubifragio di ieri 5 giugno a Firenze non e' una calamita' naturale imprevedibile per due motivi:
- sulle cause: le previsioni metereologiche sono in grado di farci sapere con un certo anticipo cosa accadra' e, quindi, di organizzarci di conseguenza per ridurre il piu' possibile i danni. Hanno le nostre autorita' preposte -essenzialmente Sindaco- fatto tutto quello che avrebbero e potuto fare?
- sulle conseguenze: una citta' in cui il deflusso delle acque chiare e' ben organizzato, la caditoie non sono ostruite, i lavori in corso sono fatti seguendo le norme di sicurezza piu' elementari, gli alberi sono monitorati, dovrebbe avere conseguenze limitate.
A Firenze, domenica 5 giugno, non e' stato cosi'! Cosi' come non era stato cosi' per la nevicata dello scorso 17 dicembre. I fatti sono sulle cronache di tutti i media. E come per la medesima occasione, il Sindaco promette che fara' tuoni e fulmini per individuare i responsabili, far pagare loro il dovuto e rimborsare le vittime. Non avremmo modo di non credere alla buona fede del Sindaco, ma siamo un po' scettici visto quanto accaduto, per l'appunto, lo scorso 17 dicembre: tra promesse e impegni, non ci risulta una persona rimborsata.
Il 5 giugno, per fortuna, era domenica, quindi le conseguenze sui cittadini sono state limitate. Chi ha ricevuto un danno e' bene che non attenda le indicazioni dell'amministrazione, perche' non solo non ci saranno, ma a chi chiedera' i danni il Comune fara' sicuramente resistenza, come del resto fa in tutto quello in cui, pur avendo torto, difende l'indifendibile (vedi autovelox).
Il metodo vigente e' “passata la festa gabbato lo santo”. Ma se ognuno ci mette un po' di coinvolgimento civico, anche solo per far capire ai nostri amministratori che il loro impegno deve essere continuo e professionale, forse riusciamo ad invertire questa tendenza. Non basta solo dimostrarlo col voto, premiando o meno chi secondo noi fa bene o male, ma anche durante il mandato amministrativo i cittadini si devono far sentire, rivendicare i propri diritti e far pagare i responsabili.
Il metodo, per il singolo cittadino, e' la messa in mora: raccomandata A/R in cui si fanno presenti i danni (possibilmente dimostrandoli) e si intima il pagamento entro 15 giorni.
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