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Nucleare. Che dire? Meno male che non abbiamo sottoscritto contratti
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Comunicato di Primo Mastrantoni
20 aprile 2011 12:24
 
 Che dire della scelta del governo Berlusconi di rinviare le scelta nucleare? Le considerazioni sono ormai di dominio pubblico: scelta dei tempi di indizione dei referendum separata da quella delle amministrative e in pieno giugno, il che significa 350 milioni di spesa per la tornata referendaria a carico del cittadino contribuente che, speriamo di no, sara' inutile per mancato quorum. Scelta "politica" a carico dei cittadini e di interessi di parte. Insomma, il presidente Berluconi mette, ancora una volta, le mani in tasca agli italiani. Soldi buttati al vento. Meno male che non sono stati firmati i contratti con le imprese incaricate di costruite le centrali nucleari: avremmo pagato per costruire gli impianti senza averli, la quadratura del cerchio per le aziende che avrebbero incassato (penali) per un lavoro non fatto e l'ennesima emorragia per le tasche del contribuente. Dobbiamo attendere un tragico incidente (Fukushima) per far riflettere i nostri governanti sulle scelte energetiche?
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