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NUOVE LIBERALIZZAZIONI. SE IN PARTE TERRANNO ALLA MANNAIA DEL SENATO E NON VERRANNO STRAVOLTE... POTRANNO ESSERE MEGLIO DI UN DITO IN UN OCCHIO
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Comunicato 
13 giugno 2007 0:00
 

Firenze, 13 giugno 2007. La nostra sfiducia nelle capacita' di questa maggioranza nell'approvare e mantenere provvedimenti in favore dei consumatori e del mercato, e' molto alta. E la conferma l'abbiamo avuta soprattutto con il voto di ieri alla Camera quando il Governo, che aveva dato indicazione di voto contraria, e' stato battuto nel suo tentativo di bloccare la liberalizzazione degli sconti sui libri (1).
Ma questo e' solo uno dei tanti episodi piu' eclatanti.
Il trasporto pubblico innovativo, che il Governo aveva presentato come fattibile dalle aziende del trasporto pubblico locale, grazie allo sciopero di un giorno dei taxisi, e' stato modificato dal medesimo Governo a favore esclusivamente di questi ultimi. E' rimandata invece l'abolizione del Pra, grazie alle manifestazioni di piazza dei dipendenti (che con l'abolizione del registro pubblico automobilistico non avrebbero perso il posto di lavoro, ma probabilmente sarebbero stati messi in luoghi in cui avrebbero dovuto sonnecchiare meno sul lavoro). I notai continueranno a succhiarci soldi per l'acquisto di immobili. La privatizzazione del servizio idrico e' rimandata, altrimenti l'estrema sinistra avrebbe fatto saltare tutto. La commissione delle banche sul massimo scoperto ha invece solo cambiato nome. Per il momento i farmaci di fascia C potranno essere venduti anche fuori delle farmacie. Ma diciamo per il momento, perche' il ministro della Salute, Livia Turco, ha promesso a chiunque (corporazione dei farmacisti in primis) che al Senato questa liberalizzazione sparisce... e non escludiamo anche che qualche altro ministro operi per far sparire la liberalizzazione degli sconti sui libri (la mobilitazione delle corporazioni e' gia' cominciata oggi con gli addetti ai lavori che su quasi tutti i media si stanno strappando le vesti e fanno appello).... come non sarebbe strano che la Chiesa cattolica, spesso tuonante contro il lavoro domenicale, non riuscisse a far desistere dalla panificazione domenicale.
In questo minestrone in cui e' veramente difficile districarsi per i vari parlamentari, che di conseguenza votano per appartenenza piu' di quanto non lo facciano abitualmente (con l'eccezione di cui alla nota 1), qualcosa di positivo c'e', anche se di piccolo conto rispetto ai macigni che ancora sussistono nel blocco del mercato.
Tra biglietti aerei last minute venduti in aeroporto, il pane fresco la domenica, piu' poteri all'Agcom, piu' liberta' di vendita e di ubicazione per i benzinai, che questa legge passi ci fa contenti seppur con l'espressione "meglio di un dito in un occhio". Anche una sola liberta' economica in piu', per noi che non stiamo a calcolare col misurino dei rapporti tra i partiti della maggioranza, ci sta bene. Prendiamo atto, pero', che i poteri che contano (essenzialmente banche e corporazioni) al momento non ne escono minimamente scalfiti. E il problema e' li'!

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

(1) emendamento presentato dall'on.Benedetto Della Vedova (Riformatori Liberali eletto in Forza Italia), e approvato grazie al voto dei deputati della Rosa nel Pugno.
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