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OTTO PER MILLE ALLO STATO. UNA GESTIONE DA SCANDALO NELLO SCANDALO
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Comunicato 
2 maggio 2007 0:00
 

Firenze, 2 Maggio 2007. L'otto per mille, il contributo obbligatorio che viene stornato dalla nostra denuncia dei redditi (anche se non diamo alcuna indicazione) verso alcune confessioni religiose (a) o, in alternativa verso lo Stato, non smette mai di stupire. Probabilmente, nato male, da un punto di vista amministrativo, fiscale e politico, non poteva che continuare a generare "mostri". Nello scandalo ora si e' insinuato un altro scandalo.
Quello principale e' bifronte: 1) la devoluzione di questa quota della denuncia dei propri redditi anche per chi non da' indicazioni, seguendo le indicazioni percentuali di chi si e' invece espresso; 2) la presenza dello Stato tra i destinatari, oltre a sei confessioni religiose, quasi che il medesimo Stato volesse offrire una sponda al contribuente obbligato ma riottoso a devolvere ad una confessione (in termini "spicci" si dice: salvarsi la faccia).
Lo scandalo nello scandalo e' nel come lo Stato gestisce i fondi che dovrebbe utilizzare per iniziative su fame nel mondo, calamita' naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali. Gia' lascio' perplessi l'uso di questi fondi negli anni 1999, 2000 e 2001 per le missioni militari all'estero, in ambito Nato e non. Ma dopo una corretta erogazione negli anni 2002 e 2003, ecco che nel 2004 lo Stato si e' autoscippato ben 80 milioni di euro dalla somma spettantegli per far fronte a urgenti impegni statutari correnti o straordinari; sempre 80 milioni autoscippati nel 2005, mentre nel 2006 diventano 85 milioni. In percentuale: nel 2004 e nel 2005 e' l'87,14% del totale ricevuto grazie alle indicazioni dei cittadini; il 94,74% nel 2006. Quindi, il contribuente che credeva di devolvere le proprie tasse per un certo uso da parte dello Stato, e' stato preso in giro: "Il Presidente del Consiglio dei Ministri . visto l'art. 48 della L. 222/1985 . visto il DPR 76/1998 . fa come gli pare"... questo potrebbe essere il riassunto della gestione dell'otto per mille statale in questi anni.
Cercare i dati, confrontarli, metterli insieme, renderli intellegibili ai piu', proprio li' dove sembra che il legislatore abbia operato perche' non lo fossero, e' una sorta di opera magna, a cui ci dedichiamo da tempo (b) grazie alla nostra specifica collaboratrice Annapaola Laldi, con la rubrica quindicinale "La Pulce nell'Orecchio" che proprio nell'edizione odierna affronta, con dovizia di particolari, questo scandalo nello scandalo:
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(a)
per il momento continuano ad essere queste: 1) Chiesa cattolica romana; 2) Valdesi; 3) Ebrei; 4) Luterani; 5) Avventisti; 6) Assemblee di Dio in Italia (ADI).
Le nuove confessioni che dovrebbero usufruirne, devono ancora essere ratificate dal Parlamento: mormoni e induisti, testimoni di Geova e buddisti, piu' altre quattro confessioni minori; mentre rimangono sempre in lista d'attesa i buddisti Soka Gakkai.
(b)
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