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PILLOLA RU486. LE RAGIONI DEL NO: "LA DONNA DEVE SOLO PROCREARE"? PER FORTUNA CHE A NOI ITALIANI CI SALVERANNO L'EUROPA E IL RESTO DEL MONDO
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Comunicato 
21 agosto 2006 0:00
 

Firenze, 21 Agosto 2006. Aiuto, aiuto. Ancora una volta il dibattito italiano sulla Ru486 scade nella diatriba sulla funzione natural-biblica assegnata d'ufficio (dal Santo Ufficio, verrebbe da dire) alla donna. Femmina del genere umano. Abbiamo ascoltato con preoccupazione e non senza un certo disgusto le parole ascoltate ieri dai microfoni del meeting di Comunione e Liberazione, che accusano la pillola abortiva di muovere un "attacco alla maternita'" e, udite udite, alla societa' tutta! In altre parole, poiche' la maternita' e' alla base del rapporto madre-figlio, che a sua volta e' alla base della famiglia, che a sua volta e' alla base del consesso sociale di noi tutti, la donna non puo' abortire con una tecnica meno invasiva ma, se proprio insiste nel malsano proposito, ricorra pure al bisturi. (.E stia punita, verrebbe da aggiungere).
Ci siamo sorpresi di non aver sentito epigrafare la donna che intende abortire, con termini quali "sciagurata" o "malafemmina" . Insomma una vera e propria messa al rogo della persona che vi ricorre, prima ancora della pillola stessa!
Non ci coglie alla sprovvista l'ideologizzazione del dibattito che, da medico scientifico quale e' e dovrebbe essere quello sulla metodologia di intervento interruttivo della gravidanza, scivola sulla primordiale avversita' di certa cultura politica che non riesce proprio a mandar giu' il fatto che la donna abbia il diritto di abortire. Che dal come (fatto squisitamente medico) si passi al se (fatto politico). Ci sorprende invece la confusione concettuale artatamente creata e voluta, con cui ancora si usa il "come" strumentalmente per rimettere in discussione il "se".
Forse non hanno ancora capito che la donna che ha deciso di abortire, non ha deciso perche' l'aborto avviene in casa piuttosto che in ospedale, o con una pillola piuttosto che con il bisturi? Forse non hanno capito che la donna che ha gia' deciso di farlo lo fara' ad ogni costo, come lo ha da sempre fatto, anche clandestinamente, sola o in compagnia, con i ferri da calza o facendosi picchiare con violenza l'addome? Che la discussione sul come e' questione logicamente e praticamente successiva, medica e di scelta terapeutica?
Forse lo hanno capito bene, ma sperano che i propri seguaci si fidino delle loro dotte lugubrazioni senza ragionare, parole vuote che invocano banalmente societa' e maternita' come panacea di tutti i mali. Vorremmo ascoltare un dibatto della comunita' scientifica sulla Ru 486 e non i maschilismi reconditi di una classe politica che vede la donna come sposa e madre prima ancora che soggetto di diritti sul proprio corpo e sulla proprie scelte responsabili.
Ma ormai e' tardi, e per fortuna la pillola e' gia' realta' da vent'anni in tutta Europa. La comunita' scientifica internazionale, al solito, ha gia' deciso per noi e non potremo non adeguarci alle regole europee.
Per chi volesse un'informazione serena e firmare una petizione per l'introduzione dalla pillola abortiva, puo' andare a questo indirizzo del nostro sito clicca qui

Claudia Moretti, Legale Aduc.
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