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PREZZI ALTI: MA DI CHI E' LA COLPA? DI NESSUNO?
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Comunicato 
20 settembre 2003 0:00
 

Firenze, 20 Settembre 2003. Abbiamo avuto il presunto sciopero dei consumi l'altro giorno con la partecipazione di associazioni di consumatori, sindacati confederali e no, fino ad associazioni di commercianti (!), preceduto dal presidente di Confindustria che aveva detto che responsabili erano i commercianti. Ma questi ultimi, attraverso l'autorevolezza di uno dei suoi massimi rappresentanti, Sergio Bille', ha rispedito la palla al mittente, aggiungendo tra i responsabili, oltre agli industriali, anche il fisco. L'Istat nell'occhio del ciclone per i suoi dati che tutti reputano non-veritieri, fa il muso duro con l'Eurisko, che al 2,8% dell'istituto del Governo replica con un 10-12%. Il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, alternandosi con quelle delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, tuonano con consigli del tipo "non usate la lampadina da 100 watt ma quella da 60" oppure "scegliete i prodotti meno costosi". Alcune associazioni di consumatori, dall'alto della loro onnipotenza, minacciano un giorno si' e l'altro pure societa' tipo Autostrade o Fs o le varie compagnie assicurative che se non tengono fermi o abbassano i prezzi, daranno loro filo da torcere. I commercianti della Confesercenti ("filoni" come sempre) si dicono disponibili a bloccare i prezzi da qui a Natale per bar e ristoranti, cosi' come avevano fatto l'anno scorso per una tipologia piu' ampia (tutti ricordano il grande successo di quell'iniziativa ... che avevamo gia' denunciato come furbesca perche' bloccava i prezzi quando questi erano gia' alti . e ora replicano ..).
Un bel calderone dove l'unico elemento di distinzione e' la confusione e, soprattutto, la mancanza di responsabilita'. Tutti innocenti e tutti colpevoli. Il classico metodo per non affrontare il problema, ma solo urlarlo. Ognuno cercando di svolgere il ruolo dell'altro, si' che alla fine la soddisfazione del problema sollevato viene sublimata dalla capacita' di averla detta piu' grossa possibile e, soprattutto, di averla fatta "passare" in questo o quell'altro mezzo d'informazione.
L'unica certezza qual'e'? I prezzi che continuano a lievitare. Piu' ci sono altisonanti dichiarazioni e prese di posizione, piu' i prezzi corrono, e non poco.
E mentre tutti quelli di sopra sono (o appaiono) vincenti, uno sconfitto c'e': il consumatore.
Che ha imparato a ben filtrare le informazioni e le urla di chicchesia, che non ha bisogno dei consigli di alcun ministro o alcuna associazione di commercianti o industriali. Che ha capito che deve fare da se' con uno stipendio fermo a fronte di prezzi di servizi e prodotti quasi raddoppiati.
Quindi, per ora ci teniamo la sconfitta, continuando -noi associazione- a dispensare informazioni e consigli perche' il consumatore subisca il meno possibile i danni di questa situazione. Auspicando che i due ministri in causa ci facciano vedere qualche fatto dei tanti che hanno tirato in gioco o che noi abbiamo suggerito (defiscalizzazione parziale per il commercio al dettaglio tradizionale e totale per quello via Internet, liberalizzazione orari e licenze, abolizione dei saldi e del divieto delle vendite sottocosto).
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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