testata ADUC
Privacy. Il Partito Democratico non violi quella dei propri iscritti. Segnalazione al Garante
Scarica e stampa il PDF
Comunicato di Pietro Yates Moretti
20 ottobre 2009 12:54
 
Nel tentativo di individuare e espellere i soggetti legati alla criminalità organizzata, il Partito Democratico sta per violare i diritti di tutti i suoi iscritti campani.
Il commissario straordinario del Pd a Napoli, Enrico Morando, in una intervista al Corriere della Sera, ha detto: "credo che si debbano verificare le tessere in tutte le zone a rischio criminalita' organizzata. Portando agli inquirenti gli elenchi degli iscritti, rendendoli pubblici, dando loro la massima diffusione… serve un rapporto strettissimo con gli inquirenti, anche informale".
Non puo' essere sottovalutata la gravità di questa affermazione. Chi si iscrive al Partito Democratico non offre il proprio consenso, solo perche' abita in Campania, a divulgare urbi et orbi i propri dati anagrafici e opinioni politiche, né tantomeno ad essere oggetto di indagini piu' o meno formali dello Stato.
I dati sugli iscritti raccolti attraverso il tesseramento hanno natura di dato personale e sensibile: oltre ai dati anagrafici, infatti, si divulgherebbero anche le opinioni politiche e possibilmente le intenzioni di voto di migliaia di persone. Per questo, l'ordinamento giuridico italiano e comunitario vieta la divulgazione senza il consenso dell'interessato o senza un provvedimento giudiziario ad hoc.
Lo Statuto del PD, che viene sottoscritto al momento del tesseramento, non comporta la rinuncia alla propria riservatezza. E se anche il PD avesse ricevuto una richiesta in tal senso da parte dell'autorità giudiziaria, si dovrebbe opporre e difendere la riservatezza dei propri iscritti. Sarebbe infatti ingiustificato, e quindi da impugnare, qualsiasi provvedimento che pretendesse la divulgazione non già dei dati relativi a specifici soggetti indagati, ma di tutti gli iscritti solo perche' campani.
Per questo, abbiamo incaricato i nostri legali di segnalare le dichiarazioni dell'esponente del PD al Garante della Privacy, affinché segua la vicenda ed eventualmente inibisca la divulgazione di dati personali e sensibili di migliaia di cittadini.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS