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PUBBLICITA' DEL GOVERNO SULLA GARANZIA NEGLI ACQUISTI. ERRORI, IMPRECISIONI E CIALTRONERIA. IN CHE MANI SIAMO?
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Comunicato 
13 novembre 2006 0:00
 

Firenze, 13 Novembre 2006. E' in televisione in questi giorni, ma soprattutto e' sulla carta stampata una pubblicita' della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dello Sviluppo Economico sulla garanzia degli acquisti negli esercizi commerciali. Il testo e' fuorviante e con un errore marchiano. siccome abbiamo pieta' di tanta imprecisione e cialtroneria, non perdiamo il nostro tempo a denunciarli all'ufficio pubblicita' ingannevole dell'Antitrust, ma chiediamo pubblicamente una rettifica, ovviamente con molto piu' rilievo di quello usato nella campagna sbagliata: per rimediare, anche se in parte, l'unico metodo e' parlare e farne parlare piu' di prima.

La pubblicita' recita: "Chiedi lo scontrino sara' la tua garanzia. Una tutela lunga due anni. Ogni tipo di prodotto, ogni bene di consumo mobile, anche usato, e' tutelato da una garanzia lunga due anni. In base al Codice del Consumo (decreto legislativo n.206 del 2005 - articoli da 128 a 135) tale garanzia scatta al momento della consegna del prodotto acquistato e da' il diritto di chiedere riparazione o sostituzione del bene, riduzione del prezzo o restituzione della somma pagata".

L'errore: non e' vero che la garanzia per un bene usato e' di due anni, ma di un anno.
Testo fuorviante: non si specifica che si tratta di una garanzia per i vizi di produzione e/o conformita', per cui il consumatore potrebbe essere portato a credere, per esempio, che vi si puo' ricorrere anche solo avendo cambiato idea sul proprio acquisto.
L'imprecisione: lo scontrino e' sicuramente un buon metodo per dimostrare l'acquisto, ma la legge dice che e' sufficiente una qualunque dimostrazione dell'acquisto (per esempio, l'estratto conto del bancomat).

Se questo e' il ministero e il Governo che dicono di avere un'attenzione particolare per i consumatori, siamo messi proprio male. Dopo le finte liberalizzazioni del decreto Bersani di giugno (vedi taxi, per esempio) e la proposta di legge del Governo sulla "Class Action", che da' possibilita' di andare in giudizio solo ad alcune corporazioni e stabilisce che per avere il maltolto, a causa collettiva vinta, ogni singolo deve istruire una propria causa, questa pubblicita' e' la ciliegina su una torta che, purtroppo, si sta dimostrando sempre piu' piena di segatura.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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