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RcAuto. La schizofrenia del mercato fa tutti scontenti
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Comunicato di Vincenzo Donvito
8 giugno 2010 14:51
 
  La relazione annuale dell'Isvap sulla RcAuto e' lo specchio della realta' italiana. E non potrebbe essere altrimenti. Basti solo ricordare che il premio che paghiamo e' circa il doppio di Germania e Francia (Paesi in cui il costo della vita e' molto piu' alto che in Italia) e anche il doppio di Spagna (dove la vita costa grossomodo come da noi) e che gli incrementi sono tripli rispetto alla media Ue.
Un situazione che non puo' che provocare disagi, disaffezione e, sostanzialmente, illegalita'.
E' il risultato di un mercato schizofrenico in cui all'obbligo di contrarre l'assicurazione corrisponde la liberta' degli operatori nel fissare i propri prezzi. Quindi abbiamo utenti scontenti per i prezzi troppo alti e per i vari lacciuoli e disservizi (sebbene attenutati negli anni scorsi dalle riforme Bersani), e operatori (che si lamentano anche loro) che fanno cio' che vogliono vista l'obbligatorieta' della domanda.
Finche' questa schizofrenia non si risolve, ogni riforma sara' vana. E i casi sono solo due:
- obbligo di assicurazione con prezzi e qualita' dei servizi calmierati dallo Stato;
- liberta' di assicurarsi.
Nel primo caso verrebbero spazzate tutte le velleita' di mercato che in questi anni hanno solo prodotto i mostri riportati anche dalla relazione Isvap: il ritorno dello “Stato mamma” e la fine economica di un settore produttivo e di servizi.
Nel secondo caso si libererebbero tutte le energie del mercato, spazzando chi vive di sola rendita grazie all'obbligo e verrebbero privilegiate le offerte piu' attraenti per qualita' ed economicita'. Chi volesse esser coperto da una assicurazione per gli incidenti che procura e che riceve, lo potrebbe fare dietro sua decisione pagando la propria assicurazione scegliendo nel mercato.
Si tratta solo di volonta' politica: decidere di spazzare tutte le rendite parassitarie che questo mercato imbrigliato ha fatto proliferare. E la lotta, quindi, e' contro chi, corporativamente, si e' arricchito economicamente e politicamente su queste rendite.
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