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RIFORMA DEL RISPARMIO: LE MEDIAZIONI SULLA PELLE DEI RISPARMIATORI
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Comunicato 
29 ottobre 2004 0:00
 

Firenze 29 ottobre 2004. Meglio una leggina che niente. Sembra essere questa l'impronta dell'operato del ministro dell'economia Domenico Siniscalco sulla "riforma" (si puo' ancora chiamare cosi'?) del risparmio. Diciamolo chiaramente: lo strapotere del sistema bancario (Banca d'Italia in prima fila) ha vinto di nuovo. Dopo tutti i numerosi casi di risparmio tradito che si sono avvicendati in questi ultimi anni (MyWay-4You, Argentina, Cirio, Parmalat, ecc.), il Governo ed il Parlamento non sono stati in grado di acquisire la forza necessaria per scardinare lo strapotere del sistema bancario.
Si procedera' con qualche piccola riforma, non sostanziale, fatta solo per non apparire del tutto immobili, ma il cuore del problema, ovvero la Banca d'Italia, non verra' toccato.
Resteranno le inutili Autorita' come l'Isvap e -soprattutto- resteranno le competenze sulla concorrenza del sistema bancario alla Banca d'Italia; competenze che sono in evidente contrasto con la vigilanza sulla stabilita' del sistema stesso. Anche uno studente capirebbe che non si puo' tutelare la stabilita' del sistema e, al contempo, la concorrenza all'interno dello stesso.
Siniscalco dice di aver "disinnescato" i molti detonatori pronti a scoppiare sulla strada della riforma del risparmio. Tolti questi "detonatori", pero', non c'e' piu' la vera riforma. Con buona pace dei risparmiatori.
Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio
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