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RIGNANO FLAMINIO E GINO GIROLIMONI
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Comunicato 
11 maggio 2007 0:00
 

Roma, 11 Maggio 2006. Comunque vada, le persone sbattute in carcere per i presunti reati di pedofilia commessi nella scuola di Rignano Flaminio (Roma), sono segnate, marchiate a fuoco. Innocenti o colpevoli, quando la nostra lentissima macchina giudiziaria emettera' la sentenza, il destino di queste persone e' definito e il danno irreparabile. Chi potra' piu' vivere in un paese ed essere additato come persona sospetta di un reato infamante? Quale genitore affidera' i propri figli alla scuola e al personale reputato colpevole? Alla mente ci torna il caso di Gino Girolimoni che nel 1927 fu accusato di aver violentato e ucciso 7 bambini. Girolimoni venne arrestato, il suo volto, il suo nome, impressi nelle prime pagine di tutti i giornali, messo all'indice dalla folla e accompagnato al patibolo dall'inchiostro degli opinionisti del tempo. Eppure non ci vollero che una manciata di mesi, dieci, per far comprendere al giudice istruttore, Rosario Marciano, l'inconsistenza del castello accusatorio. Girolimoni fu scarcerato, l'imputazione, dopo parecchi anni, definitivamente archiviata. Nonostante l'assoluzione l'onta, il marchio, il sospetto non riuscirono mai piu' a scollarsi dal suo volto e ancor piu' dal suo nome. Ancora oggi la parola "Girolimoni" a Roma, nel Lazio, serve a designare l'immonda persona che molesta sessualmente i bambini, ancora oggi al suo nome e' legato il pregiudizio piu' autentico. Del mostro vero di Roma non si seppe piu' nulla.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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