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RINCARI DEI PREZZI. ALTRO CHE EURO... LA COLPA E' DELLE MANCATE LIBERALIZZAZIONI, DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI, DEI GROSSISTI E DEI DETTAGLIANTI
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Comunicato 
3 giugno 2005 0:00
 

Firenze, 3 Giugno 2005. In questi giorni e' tornato in auge dare la colpa all'euro per il rincaro dei prezzi di questi ultimi anni, tant'e' che alcuni favoleggiano anche un ritorno alla lira e un'uscita dall'area euro, fino a coloro che parteggiano anche per un abbandono del processo di unificazione in corso.
Noi crediamo che sicuramente l'introduzione dell'euro ha avuto un effetto psicologico sui singoli consumatori, ma niente a che vedere su tutti gli altri effetti di chi, materialmente, ha fatto lievitare i prezzi, in questo ordine gerarchico:
Governo e Parlamento che tengono le liberalizzazioni al palo, e dove si muovono fanno solo un gioco delle parti;
- Amministrazioni locali che voracemente hanno portato i costi dei servizi e delle tasse locali alle stelle;
- Esercenti del commercio all'ingrosso e al dettaglio che, fidando sulla prevedibile difficolta' dei consumatori ad avere dimestichezza con una nuova divisa, ne hanno approfittato a man bassa.
Il Governo si e' tenuto ben stretto tutto quello che poteva, non favorendo la concorrenza in alcun ambito, ecco solo pochi esempi: dal risparmio (presenza banche estere solo con la museruola, si' da avere conti bancari che costano il doppio della media dei Paesi Ocse -denuncia della stessa Ocse) ai trasporti (prossimi aumenti tariffe ferroviarie e dilapidazione degli utili Fs per inutili campagne pubblicitarie), dalla banda larga (il monopolio di Telecomitalia sull'ultimo miglio fiacca e limita la concorrenza, ed eroga servizi a costi doppi rispetto agli Paesi Ue) ai costi dei carburanti (il 50% del mercato distributivo controllato dall'Eni, che si fa controllore e controllato). I servizi energetici, che quando non sono gestiti dall'Enel lo sono da altre societa' a capitale pubblico, applicano tariffe tra le piu' alte in Europa.
Le amministrazioni regionali e comunali invece di favorire la deregulation delle autorizzazioni al commercio e la liberalizzazione degli orari, continuano di fatto a controllare politicamente l'espansione dell'offerta. Le Tarsu e tutte le gabelle locali sono alle stelle, cosi' come le tariffe dei trasporti pubblici urbani, mentre la non liberalizzazione dei Comuni sulle licenze dei taxi favorisce solo il mercato nero delle stesse e prezzi quasi impossibili.
Per il commercio, mentre tutte i produttori fanno rilevare gli aumenti molto contenuti che ci sono stati (e anche le diminuzioni), i grossisti (quando ancora ci sono) sono andati ben oltre, mentre i dettaglianti hanno piu' che raddoppiato i prezzi al consumo: dal bar al ristorante, dall'abbigliamento ai casalinghi.
In questo contesto, se c'e' qualcuno che crede che il ritorno alla lira non potrebbe che essere benefico, e' certo che ci sta prendendo in giro, col solo intento di distrarre l'attenzione dei consumatori da quelli che sono i motivi dei rincari, si' che i responsabili di questi ultimi possano continuare a mettere in opera queste sciagurate politiche economiche.
L'importante e' che i consumatori non si facciano coinvolgere e, con maggiore attenzione che non in passato, continuino a prestare molta attenzione si' da penalizzare tutti i profittatori.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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