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ROMA: GRANDE RACCORDO ANULARE E PEDAGGIO
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Comunicato 
5 febbraio 2003 0:00
 

Roma, 5 febbraio 2003. "Un modestissimo ticket per garantire sicurezza e servizi agli automobilisti" , cosi' la dichiarazione dell'amministratore dell'Anas, Vincenzo Pozzi, a proposito dell'introduzione di un pedaggio per coloro che si immetteranno sul GRA, il grande raccordo anulare, di Roma. Ci verrebbe subito da pensare -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che oggi non e' garantita la sicurezza, quanto ai servizi ognuno ne ha sperimentato sulla propria pelle la qualita'; per fare un esempio banale, prima dell'imbocco del GRA non esistono cartelli luminosi indicatori delle file, che sono la disperazione di ogni automobilista, il quale una volta imboccato il raccordo non ne esce piu' se non dopo ore di attesa. Eppure il GRA fa parte del sistema autostradale, al quale ultimamente e' stato concesso un aumento dei pedaggi, ma di aumento dei servizi non ce ne siamo accorti. Inoltre per effettuare lavori per 18,5 km si impiegheranno mille giorni (circa 3 anni, salvo imprevisti): per fare l'Autostrada del Sole ce ne vollero 4, dal '58 al '62! Non abbiamo ancora compreso come si e' arrivati all'idea di ampliare per tratti e in tempi differenti, una arteria considerata essenziale per il traffico romano e nazionale, creando i presupposti di maxi ingorghi, delizia dei conducenti e spreco di risorse.
La tecnica usata per la richiesta e' sempre la stessa: dateci i soldi per migliorare il servizio. Credere a queste promesse si passa per ingenui: ad una certa eta' questo lusso non e' consentito, che' da ingenui ci si trasferisce nella categoria degli imbecilli.
D'altronde cosa ci si puo' attendere da un ente, l'Anas appunto, il cui Servizio gestione risorse umane non sa quanti sono i dipendenti dell'Anas stesso?
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