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RUINI E LA LEGGE 40 SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA
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Comunicato 
21 settembre 2004 0:00
 

Roma, 21 settembre 2004. Se qualcuno aveva dei dubbi sulla posizione della Chiesa cattolica ora, dopo le dichiarazioni del cardinal Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, puo' definitivamente metterli da parte. Circolava voce che il Vaticano aveva preso atto con un certo disagio dell'approvazione della legge 40/2004, sulla procreazione medicalmente assistita. In sintesi i parlamentari della maggioranza, e parte della minoranza, erano stati piu' papisti del Papa e questo avrebbe avuto, come e' accaduto, una forte reattivita' della pubblica opinione, di alcuni partiti (pochissimi in realta', anzi uno solo, i Radicali italiani) e delle realta' associative.
Sull'argomento si e' sviluppato un ampio dibattito su fecondazione, aborto, eutanasia, ricerca, sperimentazione e sul "diritto" alla sofferenza e della sua ineluttabilita' come parte integrante della vita. Insomma questa e' una valle di lacrime e il dolore ne fa parte, perche' "la letizia che trascende ogni dolore" e' di un altro mondo; la "letizia" ovviamente non puo' appartenerci perche' i piu' potrebbero domandarsi a cosa servono i ministri del culto.
A noi interessa, piu' prosaicamente, cercare soluzioni che consentano ai malati di curarsi, anche ricorrendo ai risultati della ricerca sulle cellule staminali embrionali, che la legge 40 impedisce. Siamo d'accordo con l'ex ministro Veronesi: questa e' una legge infame. E come tale va abolita.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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