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Siccita' a Firenze. Il cardinale invita a pregare per la pioggia. Raduno domenica 1 aprile alle Cascine per la danza della pioggia
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Comunicato di Vincenzo Donvito
30 marzo 2012 11:45
 
  La citta' di Firenze ha una brutta prospettiva per il servizio di erogazione idrica nei prossimi mesi: il principale invaso, quello del Bilancino sulle colline verso il Mugello, e' a livelli molto bassi e le giuste preoccupazioni della societa' Publiacqua non trovano al momento risposta, se non nell'auspicare che prima o poi piova.
A meta' degli anni '80 ci fu una prolungata siccita' che l'amministrazione riusci' ad arginare anche grazie alla costruzione di un tubo che, dal parco dei Renai portava l'acqua in citta'. Servi' a poco perche' la pioggia arrivo', ma dovettero patire gli abitanti che videro lambire le loro case dal passaggio di questo tubo perche' per anni attesero la rimozione, necessaria perche' in alcuni casi impediva materialmente l'accesso nelle case.
Memori di questo passato, allo stato dei fatti, per evitare simili errori, sembra che si aspetti solo la pioggia. Ma il cardinale Betori ha pensato di dare il contributo della sua chiesa a questa situazione, ed ha invitato a pregare perche' arrivi la pioggia. Invito che ha avuto molto rilievo per l'importanza di chi l'ha fatto, tant'e' che le cronache locali dei vari media hanno aperto oggi con questo invito.
Anche noi, che non siamo chiesa ma rispettiamo tutte le chiese e i loro adepti, cogliamo la “palla al balzo” e, nella prospettiva di una maggiore pressione a chi di dovere, invitiamo tutte le persone che si rifanno alle svariate confessioni, incluse e soprattutto quelle animistiche, a concentrare i propri sforzi.
L'invito e' per domenica 1 aprile (!!) ad un concentramento di tutti i credenti di ogni confessione a recarsi sul prato delle Cascine, li' dove gia' si radunano i peruviani tutte le domeniche vicino a piazzale Kennedy:
UNA GRANDE DANZA DELLA PIOGGIA COLLETTIVA, che veda tutti uniti i vari riti religiosi e le varie comunita' fiorentine di indirizzo animistico, soprattutto quelle africane e sudamericane che -di danze della pioggia- hanno una tradizione consolidata.
Chissa' che la forte concentrazione non dia qualche risultato apprezzabile. Ci saro' anch'io -non-animista o religioso, ma semplice naturalista- in bicicletta con la mia bambina di sei anni e col palandrano antipioggia nello zaino.
Chissa' se gli amministratori fiorentini non traggano giovamento rispetto al loro immobilismo in materia.
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