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STASERA LA LOTTERIA ITALIA, MA LA MACCHINA DA SOLDI PER LO STATO SONO GLI EX VIDEOPOKER. CHE CON FUMO E ALCOOL CREANO LE PIU' DIFFUSE DIPENDENZE TUTTE GESTITE DALLO STATO
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Comunicato 
6 gennaio 2007 0:00
 
Firenze, 6 gennaio 2007. Questa sera si ripete l'appuntamento con l'estrazione dei premi della Lotteria Italia. Una delle passioni degli italiani. Un tempo, insieme a Lotto, Totocalcio e ippica, la principale passione. Certo oggi non e' piu' il fenomeno degli Anni 60, 70 e 80, quando grazie a Canzonissima e Fantastico si vendevano oltre 30 milioni di biglietti (il record fu nell'edizione di 1988/89 quando furono acquistati ben 37 milioni di biglietti).

LA PASSIONE E IL RITORNO PER LO STATO. Da sempre le casse del ministero delle Finanze, grazie all'attaccamento degli italiani per il gioco d'azzardo, hanno ricavato ingenti risorse. Nel 2006 ben 7 milioni di euro, su un totale di 33,4 milioni di giocate.
Il gioco che da' piu' incassi non e' piu' il Lotto o la Lotteria o il Totocalcio. E neppure uno dei nuovi giochi introdotti negli Anni 90: Superenalotto, scommesse sportive o Gratta&Vinci. Quello che fa incassare di piu' sono le newslot, un modo meno imbarazzante per lo Stato per definire gli ex videopoker. Se nel 2005 le newslot avevano fatto incassare 10 miliardi di euro su un totale giocate di 27 milioni di euro (il 37%), nel 2006 si e' passati a 14 miliardi su 33,4 miliardi. In termini percentuali significa che ben il 37,4% di quello che gli italiani investono in fortuna (includendo tutti i giochi, dall'ippica al Superenalotto) lo fanno grazie alle migliaia e migliaia di macchinette posizionate principalmente nei bar. In totale, secondi i dati dell'Aams, sono 208 mila le newslot.

LA DIPENDENZA DA GIOCO. E' bene ricordare che stiamo parlando di giochi d'azzardo pubblicizzati per chiunque in qualunque contesto, senza porsi gli abituali problemi di fasce d'eta' (bambini, giovani e anziani per esempio). E di gioco d'azzardo ci si puo' ammalare. Alcune stime indicano dati preoccupanti: l'Eurispes nel suo Rapporto 2005 stima che gli ammalati da gioco patologico siano tra l'1 e il 3% della popolazione. E il videopoker e' uno dei giochi che piu' favorisce la dipendenza. Chi si ricorda una campagna di prevenzione e informazione? Noi neppure una. Eppure i costi sociali ed economici del gioco compulsivo non sono lievi. E non crediamo di essere allarmisti se crediamo che si avvicinino a quelli di dipendenze molto piu' considerate, come fumo, alcool, sostanze tossiche, cibo. E se mettiamo da parte la tossicita' da droghe illegali e il cibo, il business monopolista dello Stato si concentra su cio' che fa piu' male e miete piu' vittime: fumo, alcool e gioco d'azzardo. </>Forse se lo Stato, invece che gestire economicamente questi settori, li vendesse liberalizzandoli e si dedicasse solo a informazione e prevenzione, ne trarremmo vantaggi tutti, in salute, soldi e occupazione.

Domenico Murrone, consigliere Aduc
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