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Tariffa rifiuti e Iva. Attenzione alle false interpretazioni delle nuove norme. I rimborsi sono dovuti
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Comunicato di Vincenzo Donvito
28 maggio 2010 11:07
 
 Il Governo lo scorso 25 maggio, nella manovra finanziaria, ha approvato una norma in cui si afferma che la Tia e' un corrispettivo e non una tassa. Quindi niente rimborso Iva e le contese vanno affrontate davanti al giudice ordinario e non tributario. Una situazione che, pero' riguardera' un ipotetico futuro e non la situazione attuale.
Infatti la norma riguarda la tariffa prevista dal codice dell'Ambiente (Dlgs 152/2006 art.238), tariffa che nessuno applica perche' ad oggi mancano ancora i decreti attuativi.
E' invece la tariffa Ronchi quella oggi applicata (Dlgs 22/97 art.49), che e' proprio quella che la Corte Costituzionale a luglio 2009 ha sentenziato (n.238) essere di natura tributaria, e su cui l'Iva non va pagata e il rimborso e' legittimo averlo.
Per cui, allo stato, nulla cambia: i rimborsi vanno chiesti al gestore del servizio (per il regresso e nel caso -quasi tutti- in cui faccia ancora pagare l'Iva) tramite raccomandata A/R di messa in mora e, in mancanza di rimborso occorre rivolgersi al giudice tributario.
La maggioranza che sostiene il Governo sta facendo di tutto per non far venire meno l'introito del balzello ed evitare questi rimborsi. Sul fronte del continuare a pagare il balzello, la sen. Anna Cinzia Bonfrisco Pdl) ha cercato, con un emendamento, di legittimare gli importi pagati come Iva rispolverando un regio decreto del 1937 che istituiva l'Eca. Sul fronte di non rimborsare nulla, l'on. Maurizio Leo (Pdl), con un emendamento di “fiscalita' creativa” voleva rendere retroattiva l'Iva dovuta da una nuova disposizione (3).
Per tutte le informazioni del caso e consulenze specifiche, il servizio dell'Aduc e' gratuitamente a disposizione.
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