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TASSA/CANONE RAI. LE IMPRECISIONI DEL MINISTRO SULLA GABELLA PIU' ODIATA. I SUGGERIMENTI DELL'ADUC
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Comunicato 
2 dicembre 2004 0:00
 

Firenze, 2 dicembre 2004. Il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, parlando a Genova durante un convegno sull'e-government, in merito ad un probabile aumento del cosiddetto canone di abbonamento alla Rai, ha detto: "Lo decideremo nell'apposita Commissione e prenderemo le decisioni piu' favorevoli per gli utenti".
In quanto associazione per i diritti degli utenti e consumatori, ci sentiamo chiamati in causa e porgiamo al ministro alcuni suggerimenti per essere piu' precisi e per cercare di interpretare gli interessi degli utenti.
Il primo suggerimento e' quello sulla chiarezza: che senso ha continuare a chiamare canone o abbonamento una tassa sul possesso di un apparecchio televisivo, perche' non chiamarla col suo nome, e continuare a costringerci (a noi dell'Aduc) a spiegare ogni giorno a una caterva di utenti che ci pongono un quesito in materia, che lo Stato e' zuzzurellone non chiamando le tasse col loro nome? Perche' da questa schizofrenia lessicale ne deriva una serie di fraintendimenti che fanno sentire i cittadini ancora piu' distanti dalle istituzioni: non e' un caso, per esempio, che lo stesso ministro Gasparri parli di "decisioni piu' favorevoli per gli utenti". Ma quali utenti? A scuola ci hanno insegnato che chi paga una tassa non e' un utente, ma un contribuente.
Ma veniamo all'ultimo suggerimento per il nostro ministro, cioe' quello sulla "decisione piu' favorevole". Noi non abbiamo dubbi, per rispetto delle istituzioni, che un ministro e un Governo debbano sempre prendere le decisioni piu' favorevoli per i loro amministrati, ma vogliamo ricordare al ministro Gasparri di ascoltare anche i loro amministrati. Non tanto per chiedere loro se sono contenti di pagare una tassa (che' nessuno, se non qualche pazzerello, risponderebbe in modo affermativo), ma se sembra giusto questo sistema di riscossione basato sul possesso di un apparecchio televisivo che, magari, viene usato solo per farci giocare i ragazzini con la playstation o vedere le cassette prese a noleggio; sistema che favorisce un gruppo di reti -quelle Rai- in aperta concorrenza con altre reti che di questa tassa non ne godono.
E ascoltati questi amministrati, chiediamo al ministro Gasparri di fare anche una valutazione rispetto alla sua posizione abolizionista quando non era all'attuale dicastero.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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