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TASSA SUL PANORAMA DI FIRENZE
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Comunicato 
25 settembre 2001 0:00
 


IL GIUDICE DI PACE ANNULLA LE CARTELLE ESATTORIALI DEL COMUNE.
QUINDICI CAUSE + UNA: VINTE CONTRO L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE

Firenze, 25 settembre 2001. Si e’ tenuta oggi un’udienza che riunificava 15 procedimenti, presso il giudice di pace di Firenze contro le cartelle esattoriali emesse dal Comune di Firenze per il pagamento della cosiddetta tassa sul panorama. E il ricorso e' stato vinto, condannando il Comune di Firenze al pagamento delle spese legali nella misura di 200 mila lire per ogni causa. Questa vittoria si affianca ad una analoga conseguita lo scorso mese di maggio (giudice dr La Mela), portando cosi’ a 16 il numero di successi, rispetto al centinaio di cause istruite e ancora in corso.
Il giudice di pace di oggi dr. Luciano Sbrana, ha accolto i ricorsi che impugnavano le cartelle esattoriali: tute le cartelle erano in difetto, perche’ mancava l’indicazione dell’autorita’ a cui ricorrere. Il giudice di pace le ha ritenute illegittime perche’ non tutelavano i diritti del contribuente, non mettendolo in condizione, come prescrive la legge, di fare ricorso. Il Comune, assistito dall’avv. Marco Selvaggi, ha incassato il colpo e dovra' inviarle nuovamente nei termini e nei modi previsti, mentre lo stesso Comune aveva chiesto ai cittadini di pagare, perche' riteneva irrilevante la mancanza.
I ricorrenti sono stati assistiti dalla studio legale dell'Aduc, nelle persone degli avvocati Anna Maria Fasulo e Claudia Moretti, che ha impegnato buon parte delle sue energie legali per l'importanza determinante di questa fase in questa vicenda.
Infatti -dice il presidente dell'associazione, Vincenzo Donvito- e' la conferma che quando si amministra una cosa pubblica, non lo si puo’ fare nel modo cialtronesco con cui il Comune di Firenze si e’ distinto, calpestando i diritti dei contribuenti e dei cittadini. Continueremo la nostra battaglia in modo determinato, anche in Tribunale oltre che al giudice di pace, pur con le novita' che si sono nel frattempo inserite nella vicenda (sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, oltre ad altre sentenze sempre del Tar di cui siamo ancora in attesa), perche’ vogliamo che, oltre alla denuncia dell’approssimazione amministrativa, si passi anche alla sospensione del provvedimento in senso stretto.
E' bene ricordare che la "tassa sul panorama" (o indennita' risarcitoria) e' una richiesta di oblazione a chi aveva gia' ottenuto un condono edilizio o aveva la pratica in corso, rispetto ad una legge del 1939 ripescata dal ministero dei Beni Culturali (all'epoca Walter Veltroni) per succhiare soldi ai contribuenti che, invece, ritenevano di aver gia' assolto al loro dovere. Una legge che tra l'altro risulta essere stata superata da altre successive (come ha ben evidenziato il Difensore Civico della Toscana), passando le specifiche competenze dal Comune alla Regione. Ma tutto questo non e' bastato al Comune di Firenze e agli altri Comuni che in Italia si sono accodati alla vicenda: in modo arrogante l'amministrazione e' andati avanti, ed oggi ha avuto il secondo stop alla sua sconsiderata corsa, nel modo peggiore per lei, cioe' di fronte al palese non-rispetto delle procedure e alla trasparenza delle stesse.
Il ricorso nel merito valeva e vale se fatto al Tribunale Amministrativo Regionale, ma ogni cittadino avrebbe dovuto spendere quantomeno un paio di milioni di lire, ed essendo gli importi medi richiesti di 1.400.000 lire, va da se' che chiunque si sarebbe scoraggiato. Per questo l'Aduc deposito' al Tar della Toscana alcuni ricorsi "pilota", ed aveva consigliato ai cittadini di aspettare le ingiunzioni di pagamento e poi fare ricorso allo specifico giudice, perche' bloccasse le richieste in attesa della pronuncia del Tar. Cosi' in molti hanno fatto e, pur con le novita' che si sono inframmezzate nella vicenda (tra cui l'auto-diminuzione dell'oblazione fatta dall'amministrazione per dare un contentino ai mugugni interni alla sua stessa maggioranza di governo), la sentenza di oggi arriva come una conferma, dopo che, in attesa di altre udienze, sono gia' diversi i giudici che hanno bloccato l'esecutivita' della riscossione.
E' un "blocco tecnico" all'arroganza del Comune, su cui imbastire le procedure per arrivare, sempre in attesa delle sentenze del Tar, alla rinuncia da parte del Comune di questa assurda tassa del 1939.
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