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TASSE: 35 MILIARDI DAI "COGLIONI"?
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Comunicato 
5 aprile 2006 0:00
 

Roma, 5 Aprile 2006. La battuta del candidato Silvio Berlusconi non e' proprio di quelle felici, che' dare del coglione a chi vota uno schieramento avverso e' termine che si addice piu' ai frequentatori dei "bar dello sport" che a un aspirante alla massima carica governativa. La frase "Ho troppo stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano cosi' tanti coglioni che possono votare contro il proprio interesse" ripropone, comunque, il tema delle tasse.
Il programma elettorale della Casa delle Liberta' prevede una serie di iniziative: riduzione di 3 punti del costo del lavoro, sostegno alle infrastrutture, costruzione di asili, incentivi alla natalita', bonus bebe', aumento delle pensioni, ecc. Il che comportera' un esborso di circa 35 miliardi di euro. Dove prendere questi soldi? A parte un generico "azioni contro l'evasione fiscale", il programma parte dalla constatazione che il patrimonio pubblico (1800 miliardi) e' superiore al debito pubblico (1500 miliardi) e valorizzando il 40% dei 1800 miliardi (azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, ecc.) si otterrebbero i 700 miliardi che diminuirebbero il debito pubblico e coprirebbero le nuove uscite. Per avere denaro fresco, lo Stato, o una societa' appositamente costituita titolare del patrimonio pubblico, dovrebbe emettere obbligazioni da collocare sul mercato. I titoli per essere appetibili dovrebbero avere un rendimento maggiore dei Bot, il che comporterebbe un maggiore esborso, per lo Stato o per la societa' in questione.
Insomma, per diminuire il debito pubblico si aumenterebbe il debito pubblico, cioe' quello che grava su tutti, dai neonati ai novantenni. E questo non e' un modo per mettere le mani nel portafoglio dei cittadini? A noi sembra di si'. Allora i coglioni chi sono?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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