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TASSE: L'ICI E LE PROMESSE
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Comunicato 
4 aprile 2006 0:00
 

Roma, 4 Aprile 2006. Sul programma elettorale del candidato Romano Prodi siamo gia' intervenuti (1). Su quello dell'altro candidato, Silvio Berlusconi, in particolare sulla promessa di abolire l'Ici (imposta comunale immobili) interveniamo ora. E' indubbio che l'Ici sia la tassa piu' odiata dagli italiani, perche' colpisce un bene considerato primario come la casa. Chiunque ne propugni l'abolizione non puo' che trovare consenso. Le promesse vanno, ovviamente, mantenute e la credibilita' di chi le fa sta nell'aver mantenuto quelle che aveva fatto in precedenza. Nel 2001 il candidato Silvio Berlusconi "sottoscrisse" un contratto con gli italiani nel quale si dichiarava che:
* avrebbe ridotto al 23% l'aliquota sui redditi fino a 200 milioni di lire (fino agli attuali 103.000 euro);
* avrebbe ridotto al 33% l'aliquota per i redditi sopra i 200 milioni di lire (oltre gli attuali 103.000 euro).
Questa promessa non e' stata mantenuta, perche':
* l'attuale aliquota al 23% e' fino a 26.000 euro;
* l'attuale aliquota al 33% e' per i redditi dai 26.000 euro fino a quelli a 33.500 euro.
In aggiunta:
* l'aliquota e' il 39% dai 33.500 ai 100.000 euro;
* l'aliquota e' del 43% oltre i 100.000 euro.

Dunque che credibilita' puo' avere il candidato Silvio Berlusconi quando promette l'abolizione dell'Ici se non ha mantenuto le promesse fatte 5 anni fa? A nostro parere e' poco credibile.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

(1) Si veda:
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