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TECNOLOGIA WI-MAX PER LA BANDA LARGA. ESCLUDERE TELECOM PER CREARE CONCORRENZA E MERCATO
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Comunicato 
27 dicembre 2006 0:00
 

Firenze, 27 Dicembre 2006. Ci sembra positivo l'accordo raggiunto tra il ministero delle Comunicazioni e quello della Difesa per l'uso della tecnologia Wi-max. E' da tempo che abbiamo rilevato questa stortura del nostro mercato, anche con una interrogazione parlamentare, dell'on. Donatella Poretti, dello scorso 22 giugno a cui non ci e' stata data ancora risposta (1).
Uno dei blocchi per la liberalizzazione dei servizi di telefonia fissa e' il potere che Telecom Italia ha sull'ultimo miglio, il cavo telefonico che collega la rete delle utenze alle centraline da cui partono le reti in concorrenza dei vari gestori. In palese conflitto di interesse, l'ex-gestore monopolista continua ad esercitare il suo potere anti-mercato sulla gestione del "doppino di rame", vendendo ai propri concorrenti lo stesso servizio che lei medesima vende direttamente agli utenti. A parte gli aspetti di deformazione delle leggi della concorrenza, il Wi-Max, siccome sarebbe una soluzione tecnica alternativa al cablaggio dell'ultimo miglio, potrebbe servire ad avviare un processo di liberalizzazione senza condizionamenti, cosi' come gia' avviene in tutti gli altri Paesi europei dove le licenze per queste frequenze oggi esclusivamente militari sono gia' state assegnate.
A questo punto, si tratta di capire se, quando a giugno le licenze saranno sul mercato, si vorra' consentire che anche Telecom Italia vi abbia accesso. Crediamo che, almeno per i primi tempi, un'esclusione di questo gestore potrebbe servire a dare un notevole riequilibrio ad un mercato oggi tutto sbilanciato e per niente concorrenziale.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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