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TELECAMERE ANTI-LUCCIOLE NELLA CAPITALE. BASTA CON QUESTO GIOCO AL MASSACRO CIVICO ED ECONOMICO. E' L'ORA DI LEGALIZZARE
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Comunicato 
18 settembre 2006 0:00
 

Firenze, 18 Settembre 2006. Il prefetto di Roma, Achille Sera, in una intervista e' tornato sul tema della prostituzione, non nuovo per chi, come lui, ha sempre perorato la fine dei vari divieti. Questa volta, oltre a ricordarci l'abituale invasione di prostituzione che e' nelle nostre strade, si e' dichiarato disponibile all'installazione di telecamere per controllare i luoghi piu' frequentati, si' da monitorare e impedire incidenti stradali.
Siamo nel 2006 e con forza non possiamo che rimarcare che non se ne puo' piu' di assistere a questo massacro quotidiano, civico ed economico, di noi stessi, delle nostre citta', delle nostre istituzioni, della nostra intelligenza che continua ad esserci grazie ai divieti di fare del proprio corpo una merce.
Non se ne puo' piu' di delinquenza a cui questi divieti offrono in un piatto d'argento il loro business. Non se ne puo' piu' di disperate/i dei Paesi poveri che vengono messi in mano a sfruttatori e protettori che alimentano il nostro e il loro disagio. Non se ne puo' piu' di forze di polizia costantemente impiegate a giustamente provvedere ad un ordine pubblico, il cui pericolo sarebbe molto attenuato con l'abolizione dei divieti. Non se ne puo' piu' di soldi pubblici buttati via per rimuovere un problema da una parte e ritrovarselo puntualmente da un'altra.
Nell'attuale Governo abbiamo fior fiore di ministri (quello della Salute, Livia Turco, in testa) che piu' volte si sono espressi per la legalizzazione, donne e uomini che in passato, quando erano all'opposizione tuonavano, anche con consensi e iniziative di esponenti dell'allora maggioranza governativa, perche' si arrivasse ad una soluzione veloce. Quest'anno nelle cronache e nei dibattiti estivi si e' parlato meno della prostituzione (nonostante l'estate sia in genere un buon momento per farlo, in quanto con le finestre aperte ci si accorge di piu' del problema), forse perche' e' mancato qualche cadavere o sono stati insignificanti le dimostrazioni dei residenti di questo o quel quartiere contro le invasioni notturne di chi vende clandestinamente le proprie prestazioni sessuali.
Ci sono vari approcci alla soluzione legalizzatrice (per esempio noi non siamo d'accordo con chi sostiene che solo le cooperative fra prestatori d'opera dovrebbero poter agire, in quanto non ci piace il moralismo, neanche quello a meta' di chi crede che fare business in materia sia indecente), ma non possiamo continuare a parlarci addosso magari con la scusa che un modo di legalizzare sia meglio di un altro. Questo dovremo sicuramente farlo dopo. Subito, invece, qualunque sia la formula, occorre legalizzare, anche al limite con un decreto del Governo. Cominciare a recuperare la serenita' nelle nostre citta' e vedere impegnate le nostre istituzioni in qualcosa di credibile e non che gira a vuoto su se stesso com'e' oggi, creerebbe vantaggi a tutti. La parola a chi ci governa e al legislatore.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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