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TELECOMITALIA. E' IN ARRIVO UNA STANGATA CHE PAGHERANNO GLI UTENTI, I CONTRIBUENTI E I CONCORRENTI DELL'OPERATORE IN POSIZIONE DOMINANTE DI MERCATO?
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Comunicato 
1 agosto 2006 0:00
 

Firenze, 1 agosto 2006. Nessuno ne parla, ma a parte TelecomItalia, le piu' importanti concorrenti dell'ex-monopolista sono quasi tutte controllate da gruppi stranieri: Vodafone e' inglese, 3 e' della cinese Hutchison Wampoa, Wind e' dell'egiziana Orascom. Quest'ultima societa' ha gia' annunciato di voler acquistare Tiscali o Fastweb.
Intanto TelecomItalia ha urgente bisogno di denaro fresco: per ripianare i 41,350 miliardi di euro di debiti (che hanno portato ad una caduta verticale della quotazione del titolo in Borsa), ma anche per mantenere l'attuale assetto proprietario, visto che alcuni soci vogliono cedere le loro partecipazioni che permettono a Tronchetti Provera di mantenere il controllo di tutto il Gruppo TelecomItalia.
A questo punto o il Presidente trova altri soldi oppure la minaccia di nuovo cambio del vertice o l'ingresso di nuovi soci forti si fa realistica.
E tra le ipotesi che circolano c'e' l'interessamento di Rupert Murdoch, quello di Sky, la tv satellitare.
Se l'ipotesi si concretizzasse, si avrebbe che tutti i grandi operatori di telefonia sarebbero in mano a stranieri o nella loro orbita. Non ci spaventa uno scenario simile, se fosse determinato dal mercato. Temiamo, pero', che di fronte al "pericolo straniero" la politica italiana s'inventi qualche escamotage che, permettendo il mantenimento in mano "amiche" di TelecomItalia, perpetui il sistema italiano continuando a danneggiare consumatori privati e imprese.
Temiamo che sia in arrivo una stangata che pagheranno gli utenti dei servizi di TelecomItalia, i contribuenti italiani grazie a soldi pubblici che andranno a riempire i buchi di gestione, e i concorrenti di quest'operatore che gia' ora agisce in posizione dominante di mercato e che, proprio per far fronte a questo disastro, vedra' rafforzato il proprio potere monopolista.
Tale scenario e' ignobile, anche perche' i mali della societa' non sono solo di natura finanziaria, ma derivano da incapacita' gestionale: vende, a chi non chiede nulla, prodotti che non gli servono e con modalita' poco ortodosse (si rasenta la truffa). Fa perdere un mese e mezzo ad altri clienti che devono implorare per ottenere un servizio che gli occorre. Il tutto e' ben esemplificato in queste due storie.

Siamo nel profondo Sud, nell'Alto Ionio cosentino, paese di mare con una connessione alla rete Internet che viaggia alla "folle" velocita' di 9k. Un venditore Telecom passa per le strade assolate, facendo credere ad anziani pensionati che e' obbligatorio sostituire l'apparecchio Sirio 2000 (canone poco piu' di due euro a bimestre per il noleggio) con il Videotelefono (canone 4,78 euro al mese). Approfittando della buonafede/imperizia dei settantenni, il solerte venditore convince che il nuovo apparecchio non ha alcun costo.
Incassate le provvigioni, il venditore rimette tutta la documentazione all'amministrazione Telecom che con la prima bolletta "decide" che uno degli anziani signori possiede ben tre apparecchi in noleggio, addebitando in bolletta per queste voci 2+10+9 euro iva esclusa, per un totale di circa 25 euro. Non bastasse, nella stessa bolletta, Telecom fa sapere che ha attivato Alice free, senza che nessuno abbia fatto tale richiesta, ovviamente.

La seconda storia che raccontiamo e' capitata proprio all'Aduc che necessitava di una nuova linea Adsl nella propria sede di Firenze, in pieno centro. Nonostante siamo da anni clienti "business" di Telecom e' difficilissimo riuscire a contattare un venditore che ci faccia firmare il contratto. E' difficilissimo, nonostante ricerche sul sito e telefonate al 191, individuare il soggetto abilitato all'operazione. Ovviamente riceviamo diverse e vane promesse: "sarete ricontattati telefonicamente"; "verro' domattina". Non manca neppure il tentativo di un agente Telecom di Napoli (ce ne occorreva uno su Firenze) di appropriarsi dell'ordine (e della relativa provvigione). Insomma occorrono ben dieci giorni di estenuanti tentativi per firmare un contratto. Il problema e' che neppure gli agenti conoscono le rispettive zone/aziende di competenza e non ne era sicuro neppure il venditore con cui abbiamo firmato il contratto. Dopo la firma i problemi non finiscono, l'ordine viene bloccato (senza apparenti motivi) e l'attivazione effettiva viene effettuata solo dopo 35 giorni (rispetto ai 20 concordati). In totale, per una "banale" adsl occorre un mese e mezzo e diverse ore di pazienti tentativi.

Domenico Murrone, consigliere Aduc
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