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TELEFONIA E GIUSTIZIA. I CORECOM SONO IGNORANTI? I CASI DI UMBRIA E PUGLIA
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Comunicato 
24 febbraio 2007 0:00
 

Firenze, 24 Febbraio 2007. I Corecom sono ignoranti? Di fatto diffondono notizie false o incomplete, che non aiutano gli utenti nei contenziosi con i gestori telefonici. Negli ultimi tempi la palma dei "migliori" va ai Comitati regionali per le comunicazioni della Puglia e dell'Umbria.
Ai Comitati regionali per le comunicazioni e' affidato il compito di tentare una conciliazione tra utenti e societa' telefoniche in caso di controversia (linee che non funzionano, bollette gonfiate, mancate attivazioni o attivazioni non richieste, ecc.). Un tentativo obbligatorio, inutile e dannoso per i consumatori (1). A cio' si aggiunga la cattiva informazione dei responsabili del servizio.
Luciano Moretti, presidente del Corecom umbro, il 20 febbraio 2007 ha annunciato alla stampa regionale l'apertura di uno sportello per le conciliazioni a Terni. La felicita' di dare questa buona notizia lo ha portato a strafare. Anzi a stradire: la conciliazione e' uno strumento alternativo a quello giudiziario. Purtroppo, non e' alternativo per nulla. La conciliazione presso un organismo non giurisdizionale come il Corecom e' obbligatorio. Per intendersi: se Telecom addebita illegittimamente 500 euro in bolletta e rifiuta il rimborso, non si puo' andare direttamente da giudice di pace o in tribunale, ma devo passare obbligatoriamente dal Corecom.
Il Corecom Puglia ha fatto di meglio. Il 31 gennaio 2007, veniva annunciata l'attivazione del servizio di conciliazione presso la sede di Bari. Il comunicato, fra l'altro, dice: in caso di mancato accordo tra le parti il Corecom attiva una seconda fase, che rimanda all'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni la soluzione della controversia.
C'e' un piccolo particolare: questa Autorita' (Agcom) ha una sola sede a Napoli, per cui, anziche' comunicare agli utenti che -esperito inutilmente il tentativo di conciliazione obbligatoria- l'utente puo' presentare istanza al giudice di pace della propria zona, il Corecom comunica che la procedura continuera' a Napoli a cui si dovra' presentare lui stesso, un suo legale o una persona delegata. Quindi, lo sfortunato utente di Otranto, in provincia di Lecce, che per adire il Corecom si dovra' sorbire un viaggio a Bari (circa 4 ore in treno), fallita la conciliazione, dovrebbe recarsi a Napoli, attraversando gli Appennini (almeno 8 ore di treno).
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Domenico Murrone, consigliere Aduc
Notiziario "UltimoMiglio.news, liberalizzare Internet e telefonia": www.aduc.it/dyn/tlc

(1) Contese con societa' tlc. Abolire l'obbligo di conciliazione: serve solo a far guadagnare soldi ai gestori:
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