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Televendite nascoste in quiz fasulli. Continuano imperterrite. Agcom inerme. Utenti fregati
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Comunicato 
19 agosto 2010 11:25
 
 Continuano imperterriti i quiz tv fasulli. Denunciati e piu' volte condannati, senza interruzione vanno in onda e fregano soldi agli italiani (soprattutto anziani). Il tutto sempre grazie ai numeri 899, 894 e 895. Si tratta di quelle trasmissioni che invitano a telefonare per indovinare il titolo di una canzone facile facile, per poter vincere fino a dieci mila euro. Tutto finto, non si tratta di un quiz, ma di una televendita di loghi e suonerie per cellulari (ma questo il telespettatore non lo sa).
Le telefonate mandate in onda sono palesemente fasulle. Le domande solo del tipo: Chi canta Non ho l’età? Risposte: Nilla Pizzi, Claudio Villa, Branduardi, Baglioni, Goggi, Mina, e così via. Ovviamente nessuno indovina Gigliola Cinguetti.
E sono tanti che compongono ripetutamente i numeri 899, 894 e 895, pagando uno o due euro ad ogni inutile telefonata, da cellulare o fisso.
Ma non erano stati disabilitate queste numerazioni a sovrapprezzo? Si' e no.
I numeri 899 sono disabilitati in automatico da telefono fisso, ed infatti in evidenza sullo schermo è scritto: 899xxx da cellulare". Per le telefonate da fisso, invece, viene indicato un numero iniziante per 894 o 895. Prefisso anch'esso disabilitato, con delle eccezioni. Nella delibera Agcom, che dopo anni di bollette gonfiate ha sancito il blocco, si legge che se il numero 894 (o 895) è composto complessivamente da 6 cifre (e non da 9) è non è bloccato. Ed infatti il numero che viene indicato (ben in evidenza) per partecipare da telefono fisso è sempre di 6 cifre.
Nel piano di numerazione nazionale messo a punto dall'Agcom, i numeri 894 e 895 sono destinati in teoria a servizi di chiamate di massa (gli 894) e per servizi di assistenza e consulenza tecnico-professionale (gli 895). L'uso effettivo che se ne fa è tutt'altro.
Molte emittenti locali in questi giorni sono sul piede di guerra perché si ritengono discriminate rispetto a Rai e Mediaset nell'assegnazione delle frequenze del digitale terrestre e della loro posizione sul telecomando. Intanto, molte di loro, da anni, fanno soldi grazie a questi trucchetti da baraccone, che producono danni ai loro più affezionati spettatori, gli anziani.
L'Agcom, che dopo anni e anni di bollette gonfiate era riuscita a porre un freno alle bollette gonfiate, si è fermata. Come se i furbi non fossero alla costante ricerca di tutti gli spiragli per continuare a fregare soldi con piccoli rischi: le esigue e -a quanto pare- insufficienti multe dell'Antitrust.
La vigilanza sul corretto utilizzo dei numeri a sovrapprezzo tocca al ministero dello Sviluppo economico, i vari ministri che si sono succeduti hanno sostanzialmente ignorato il fenomeno. E oggi a vigilare, affinché gli italiani non siano truffati grazie a questi numeri, c'è il capo del Governo, ad interim. Una vigilanza teorica.
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