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TICKET PER LA MUCCA PAZZA? NO GRAZIE, ABBIAMO GIA' DATO!
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Comunicato 
9 febbraio 2002 0:00
 



Roma, 9 Febbraio 2002. Il sonno della ragione genera mostri e quello uscito dalla mente del Ministro alle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, appartiene alla categoria dei mostri -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc. Siamo insomma alla serie "cornuti e mazziati". Il nostro ministro accortamente, furbescamente diremmo noi, ha messo le mani avanti dichiarando che i fondi per combattere la Bse e la sua variante umana non bastano. Il passo successivo e' stato, ovviamente, quello di chiedere un aggiunta fiscale. Pochi centesimi, che poi diverranno molti centesimi. No grazie, abbiamo gia' dato!
La vicenda della mucca pazza e' gia' costata 1100 miliardi di lire, tra contributi, sostegni e proroghe al settore (contributi per lo stoccaggio delle carni e delle farine, sostegno agli allevatori, spesa per i controlli, proroghe per le tasse dei macellai, ecc.). Soldi di tasca nostra, cioe' del cittadino contribuente. Al quale vanno aggiunti i danni della infezione prionica. Non basta? Cosa pretende il ministro? Perche' non fa il suo dovere di rappresentante dei cittadini? Perche' non e' ancora pronta l'anagrafe bovina, prevista sin dal 1994? Perche' non si impone una etichetta sulle carni che informi il consumatore su cosa ha mangiato il bovino (questa informazione non e' prevista)? Perche' non si estende l'informazione ad altre carni (suini, pollame, pesce)? Perche' non razionalizza e controlla il settore dei contributi all'agroalimentare (vedi, per esempio, le quote latte)? Probabilmente i soldi salterebbero fuori.
Ma cosi' non si vuol fare e noi ovviamente non ci stiamo.
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