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TRUFFE 899. LE INDAGINI DELLA POLIZIA CONFERMANO LA RESPONSABILITA' DI TELECOM ITALIA. L'EX MONOPOLISTA DEVE RIMBORSARE GLI UTENTI
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Comunicato 
15 dicembre 2006 0:00
 

Firenze, 15 dicembre 2006. Fatturavano 100-150 mila euro al giorno i centri di servizi telefonici tramite numeri 899 messi sotto indagine dalla polizia postale e delle comunicazioni di Perugina. Un fatturato degno di una media azienda. Rapportato a un anno significa un fatturato di circa 40 milioni di euro, una cifra da far invidia a molti imprenditori. Soldi sottratti dalle tasche degli ignari utenti telefonici. E' anche facilmente immaginabile che organizzazioni di questo tipo e con questi fatturati ce ne siano molte altre.
Ma il punto e' un altro. Le indagini hanno confermato che gli addebiti spesso non sono dovuti alla sbadataggine degli utenti (spesso pensionati senza neanche un pc a casa), ma alla cattiva gestione della rete Telecom.
Non e' la prima volta che ignoti si inseriscono sulle reti di Telecom Italia allegramente. Nel maggio 2005 un dipendente dell'ex monopolista di Taranto fu arrestato perche', durante i propri interventi tecnici nelle varie centraline telefoniche, si collegava con il numero 899 il cui costo faceva poi gravare a carico di ignari utenti.
Telecom Italia non ha troppo curato la sicurezza delle infrastrutture, ereditate dallo Stato, e oggi di sua proprieta', favorendo indirettamente il perpetrarsi di truffe come quelle scoperte ieri. Truffe, a rigor di logica, non a danno degli utenti, ma ai danni della societa'.
Invece, la compagnia ha sempre consigliato agli utenti -a cui inviava bollette gonfiate- di fare denuncia come se il reato fosse stato commesso sugli apparecchi degli utenti. Questa indagine e' l'ulteriore conferma che le intromissioni avvengono sui tralicci e centraline Telecom, infrastrutture su cui gli utenti non hanno alcun controllo. Insomma, come sosteniamo da anni
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le telefonate non erano "rubate" alla clientela, ma alla stessa Telecom Italia.
Invece, da anni continua lo stillicidio di bollette gonfiate. Saremo maliziosi, ma non crediamo di sbagliare, se diciamo che a favorire il lassismo del gestore non sia estranea la percentuale che Telecom trattiene dalle telefonate 899 o 892, come e' scritto in una sentenza del Tribunale di Genova, del 20 febbraio scorso
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Auspichiamo che si tenga conto di questi fattori, nella consultazione promossa dall'Agcom con la Polizia Postale e il Ministero delle Comunicazioni e che da questa scaturisca la fine di questo sfascio e ne derivi l'obbligo per Telecom Italia di rimborsare gli utenti che hanno subito ingiusti addebiti.

Domenico Murrone, consigliere Aduc
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