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VENDITE SOTTOCOSTO E EURO: COLLISIONE E BUFERA IN ARRIVO?
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Comunicato 
7 settembre 2001 0:00
 


SI PIANGE QUANDO IL LATTE E’ GIA’ VERSATO. MA SI PUO’ RIMEDIARE CANCELLANDO LA LEGGE

Firenze, 7 Settembre 2001. Confindustria, Confcommercio e le Cooperative in testa, si leva la voce, bagnandosi il volto con lacrime di coccodrillo, contro la legge che ha disciplinato le vendite sottocosto: la sua entrata in vigore (prevista per il prossimo 25 ottobre), con l’operazione del passaggio all’Euro in corso, provocherebbe un sommovimento di mercato incontrollabile che sfocerebbe in un aumento dei prezzi al consumo. E per questo ne chiedono il rinvio almeno fino al prossimo mese di aprile.
Interviene il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
Si piange quando il latte e’ gia’ stato versato: dov’erano le associazioni di categoria quando la legge e’ stata approvata pur con parere sfavorevole dell’Antitrust (sono piu’ che sufficienti le leggi contro le attivita’ predatorie –diceva l’Autorita’)? Erano a sostenere la giustezza di questa legge che, facendo rientrare dalla finestra cio’ che la legge Bersani sul commercio aveva fatto uscire dalla porta (la regolamentazione delle vendite a saldo, delegandone la definizione a Comuni e Regioni), gli consentiva di controllare il mercato. A parte il fatto che quando –e se- questa legge entrera’ in vigore dovranno capire come impedire che bisticci con la Costituzione e la singole leggi regionali e disposizioni comunali: perche’ ad un’azienda che ha piu’ del 50% di mercato di un prodotto in una specifica provincia, gli dovra’ essere impedito di fare le vendite sottocosto? Chi riesce a farsi meglio preferire dai consumatori deve essere punito a discapito di chi e’ meno gradito agli stessi consumatori? Dove finiranno qualita’ e mercato? Lo Stato e l’amministrazione decideranno al posto dei singoli consumatori.
E ora, per non entrare nell’occhio del ciclone di un mercato impazzito, i sostenitori della legge sulle vendite sottocosto, chiedono che la mazzata ai consumatori sia diluita piu’ nel tempo: prima i due mesi di doppia circolazione valutaria (gennaio e febbraio con Lira ed Euro che sostanzialmente faranno restare i centesimi dell’Euro attaccati alle mani di fornitori di servizi e commercianti), quindi marzo per prendere fiato, e poi la mazzata di aprile: neanche i piani quinquennali dell’ex-Unione Sovietica avrebbero previsto una tale precisione della violenza di Stato sul mercato.
E’ piu’ che evidente la strumentalita’ delle richieste di rinvio che oggi vengono avanzate: non vogliono pagare anche loro il prezzo delle loro decisioni, ma vogliono che siano solo i consumatori.
Pero’, mentre sull’Euro e’ in moto un meccanismo che ci sembra irreversibile (e quindi e’ meglio che si applichino tutte le regole del gioco piuttosto che cominciare a farsi venir dubbi su questo o quell’altro; dopo, a gioco avviato, sara’ eventualmente piu’ sereno e semplice intervenire), sulla legge delle vendite sottocosto si puo’ ridiscutere tutto, fino alla sua cancellazione. Sarebbe molto meglio dire "ci siamo sbagliati" piuttosto che perseverare in un cammino in cui –meglio tardi che mai- anche chi aveva voluto questa legge, si rende conto che puo’ portare solo al blocco e al condizionamento del mercato.
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