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Consob: l'autorita' di vigilanza... vigila! Sta cambiando qualcosa?
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Editoriale di Alessandro Pedone
5 maggio 2010 12:22
 
Dall'ultimo notiziario settimanale della Consob, l'Autorità di Vigilanza che ha come obiettivo istituzionale “la tutela degli investitori e l'efficienza, la trasparenza e lo sviluppo del mercato mobiliare” apprendiamo, con soddisfazione, che finalmente la Consob sta prendendo qualche decisa iniziativa preventiva.
Vediamo cosa è successo. La Consob ha ordinato a cinque grandi banche (Intesa San Paolo, Unicredit Banca, Mps, Banca Popolare di Verona, Bnl) di convocare gli organi amministrativi definendo i temi all'ordine del giorno che riguarderanno “i criteri di definizione delle politiche commerciali alla luce del dovere di assicurare la cura dell’interesse della clientela e di contenere e gestire i conflitti d’interesse; le modalità di prestazione dei servizi e di valutazione”.
Questa iniziativa è stata assunta a seguito di una serie di accertamenti ispettivi durante i quali l'Autorità ha riscontrato la presenza di “campagne commerciali aventi ad oggetto specifiche categorie di prodotti finanziari con l’obiettivo di sostenerne la vendita e di favorire il raggiungimento degli specifici obiettivi di budget. La verifica dell’adeguatezza degli investimenti è risultata talvolta disattivata attraverso il ricorso ad una presunta 'iniziativa del cliente', difficile da dimostrare specie in presenza di una campagna di offerta 'direzionale' dell’intermediario. In alcuni casi le procedure preposte alla valorizzazione delle informazioni sul cliente e sui prodotti trattati ed alla conseguente valutazione di adeguatezza sono risultate carenti, specie sotto il profilo dell’autonoma valorizzazione del profilo di liquidità o illiquidità del titolo rispetto al cosiddetto holding period a tutela dell’investitore”.
In altre parole, la Consob ha accertato quello che anche i muri sapevano: se vai in banca a chiedere un consiglio su come investire i tuoi soldi, ti rifilano i prodotti finanziari che devono vendere in base ai budget imposti dall'azienda.
Questa pratica dei budget, conosciuta da anni ed anni, è certamente in contrasto con lo spirito (e la lettera) della normativa in materia d'investimenti finanziari che impone di operare “nell'interesse del cliente” e di verificare l'adeguatezza della proposta fatta dalla banca rispetto alle caratteristiche del cliente. E' ovvio che se l'intermediario vuole “spingere” per vendere un certo prodotto, questo non può essere adeguato a tutti i clienti e solitamente non è nell'interesse del cliente.
Se la Consob non ci avesse abituati a ben altri comportamenti, nei passati anni, questa iniziativa non avrebbe niente di speciale. Siamo invece favorevolmente colpiti, in particolare per l'iniziativa preventiva. Il compito principale di un'autorità di vigilanza, infatti, dovrebbe essere proprio quello di porre in essere comportamenti preventivi che orientino il modus operandi dei soggetti vigilati al fine di renderlo aderente con lo spirito delle norme in essere. Quando questa attività di vigilanza fallisce o non è sufficiente, allora dovrebbero intervenire le sanzioni.
In questo caso, la Consob ha operato in modo encomiabile e ci piace sottolinearlo.
Speriamo che possa essere l'inizio di un nuovo corso dall'Autorità di Vigilanza.
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