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Il danno erariale. Come difendersi dallo spreco di denari pubblici
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Editoriale di Pietro Yates Moretti
1 aprile 2008 0:00
 
Ci sono poche cose che fanno arrabbiare il cittadino piu' dello spreco di denaro pubblico. E da noi, come sappiamo, le occasioni per arrabbiarsi non mancano. Ma cos'altro possiamo fare?
Possiamo, infatti dobbiamo, denunciare ogni spreco alla Corte dei Conti, anche se il danno erariale -ovvero la perdita, distruzione, sottrazione di beni o valori della pubblica amministrazione, oppure mancato guadagno- e' di pochi euro. E' proprio sulle piccole cifre, spese nell'indifferenza, che spesso avvengono gli scempi piu' gravi.
Oltre alle classiche "cattedrali nel deserto" (lavori pubblici mai terminati oppure eccessivamente costosi), ecco alcuni esempi che possono colpirci nel quotidiano:
- si fa ricorso contro un verbale di contravvenzione viziato ed il giudice di pace ci da' ragione. Oltre ad averci fatto perdere la giornata in tribunale, l'errore della pubblica amministrazione costa alle casse dello Stato: il mancato introito dell'importo della multa, i costi della notifica del verbale, i costi del tempo impiegato dagli agenti di polizia nell'elevare e redigere il verbale, i costi di difesa in tribunale. Insomma, una multa 'annullata' per divieto di sosta (euro 36) puo' costare ai cittadini ben oltre 100 euro di danni.
- la Rai, un consorzio di bonifica, il Comune, etc. vi intimano con una lettera a pagare un importo gia' pagato o comunque non dovuto. Anche in questo caso l'errore della pubblica amministrazione produce un danno: i costi di spedizione della lettera, il tempo impiegato per redigere la lettera, la carta, l'inchiostro, etc. Il tutto moltiplicato per il numero di cittadini a cui e' stata inviata la lettera.

Cosa e' e cosa fa la Corte dei Conti
La Corte dei conti e' un organo di rilievo costituzionale, autonomo ed indipendente da altri poteri dello Stato, che vigila sulla corretta gestione delle risorse pubbliche, sul rispetto degli equilibri finanziari complessivi, sulla regolarita', efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa.
In base all'articolo 100 della Costituzione, la Corte dei Conti svolge:
- un controllo preventivo di legittimita' sugli atti del Governo;
- un controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato;
- un controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo Stato contribuisce una via ordinaria.
Accanto a queste funzioni, ve ne sono altre, introdotte da leggi ordinarie, che trovano il loro fondamento nell'art. 97 della Costituzione (principio del buon andamento degli uffici pubblici), nell'art. 81 (rispetto degli equilibri di bilancio) e nell'art. 119 (coordinamento della finanza pubblica).
Purtroppo alcune di queste leggi (specialmente negli anni '90) hanno pesantemente -quasi irrimediabilmente- limitato i poteri di controllo e di indagine, nonche' le risorse, della Corte dei Conti. I motivi per cui la "politica" ha voluto sottrarre poteri alla Corte e' ovvio a chiunque conosca anche superficialmente il sistema clientelare di "autofinanziamento" della gran parte dei partiti politici, specialmente a livello locale: appalti, societa' partecipate, consulenze esterne, assunzioni 'truccate', spese ingiustificate, etc.
Cio' non toglie che la Corte dei Conti continui a svolgere una funzione fondamentale di controllo della spesa pubblica senza la quale una democrazia rischia di degenerare in una pericolosa forma di aristocrazia partitica -per molti, questa degenerazione e' gia' molto avanzata. Sta quindi al cittadino compensare quanto piu' possibile alle limitazioni imposte, segnalando alla Corte dei Conti comportamenti della pubblica amministrazione che causano danno erariale.
Un danno alle finanze pubbliche e' un danno a tutti i cittadini che, in mancanza di una efficace azione della Corte dei Conti, saranno poi costretti a porvi rimedio di tasca propria pagando piu' tasse.

Chi e' sottoposto al giudizio della Corte dei Conti
Tutti gli amministratori, dipendenti pubblici e soggetti che siano legati alla pubblica amministrazione da un rapporto d'impiego o di ufficio. Non solo gli impiegati pubblici, quindi, ma anche i titolari di incarichi elettivi (es: ministri, sindaci, presidenti di regione e provincia, etc.), incarichi onorari, e tutti coloro che svolgono funzioni pubbliche. Sono sottoposti alla giurisdizione della Corte anche:
- i soggetti estranei alla pubblica amministrazione ma inseriti in modo stabile nel proprio apparato organizzativo (es: direttori di lavori pubblici, consulenti esterni, etc.);
- gli amministratori degli enti pubblici economici (es: consorzi di bonifica, etc.) e delle s.p.a. partecipate in modo totalitario o prevalente da pubblici poteri (es: Poste, Trenitalia, Alitalia, Rai, etc.).

Come segnalare
La segnalazione (che puo' prendere il nome di "esposto", "denuncia" o quant'altro) puo' essere fatta senza particolari formalita': basta inviare una lettera raccomandata a/r alla Procura della Corte dei Conti in cui si descrivono e documentano i fatti che si ritengono dannosi per le finanze pubbliche. La segnalazione non comporta alcuna conseguenza o onere (se non il costo della raccomandata). La Corte dei Conti e' tenuta a mantenere il riserbo assoluto sulla provenienza delle segnalazioni.
Questo per proteggere in particolar modo quegli impiegati pubblici piu' coraggiosi che decidono di denunciare i propri colleghi o superiori che abusano del denaro di tutti noi.

A chi segnalare
Alla Procura regionale della Corte dei Conti della Regione in cui hanno avuto luogo i fatti denunciati. Qui tutti gli indirizzi:
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