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Economia ‘non osservata’. NERO. Senza liberalizzazioni può solo crescere
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
13 ottobre 2023 12:44
 

Si chiama “economia non osservata”. Sono quelle attività economiche che sfuggono alle statistiche ufficiali. Essenzialmente economia sommersa (non dichiarata, non registrata, informale [si pensi al lavoro domestico e all’assistenza familiare]: 174 miliardi nel 2021) e attività illegali (18 miliardi). Dati in crescita secondo Istat ma che - beffa dell’economia legale - incidono sul Pil (prodotto interno lordo)  perché quest’ultimo viene calcolato sommando stipendi, compensi, dividendi, produzione, valore aggiunto, export e import.

Ovviamente  ci sarebbero da aggiungere i dati che - nonostante stime, osservazioni e dintorni - non si riesce a calcolare.

La “economia non osservata” è una delle importanti componenti che consente all’Italia di galleggiare e di non farci essere un paese in grande povertà. Il gergo popolare la chiama "nero"

Questa “economia non osservata” in crescita indica che le politiche decise non sono state in grado di far diventare migliore il nostro Paese . La sua riduzione significherebbe un maggiore benessere: ne trarrebbe giovamento soprattutto lo Stato, che avrebbe più contezza e risorse per meglio servirci e affrontare le difficoltà.

Nella nostra economia, ufficialmente e tendenzialmente basata sul libero mercato, quando quest’ultimo funziona male, va da sé che sommerso ed illegalità crescono.

Contribuiscono in merito le politiche basate sull’aumento del debito pubblico, sui condoni per gli evasori di vario tipo, sui bonus per combattere la povertà e incrementare sviluppi industriali e commerciali che, non risolvendo alla radice i problemi ma mantenendoli di fatto in vita, aggravano gli stessi problemi allontanando le ipotetiche soluzioni.

Un solo esempio molto di attualità, il mercato energetico. Sembra proprio che la fine del mercato tutelato, prevista per fine anno, sarà procrastinata. Giova a qualità e costi? No! Queste prerogative (qualità e costi) sono solo del libero mercato. Allontanandolo (e potremmo dire cancellandolo visto che le proroghe della sua fine sono diversi anni che si susseguono) impediscono sviluppo e concorrenza.

Un contesto, per concludere, che è un invito a sommerso e illegalità, non solo per essere e fare i furbi e vivere “sopra le proprie righe”, ma spesso proprio per campare.

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