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 USA - USA - Advertgame. Nuove forme di pubblicita' pericolose per i bambini
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11 ottobre 2013 11:17
 
I pubblicitari Usa hanno trovato un nuovo mezzo per piazzare efficacemente i propri prodotti. Si tratta del “advertgame”, una parola composta da “advertisement” (pubblicita') e “game” (gioco), che consiste nella creazione di un videogioco con l'unico obiettivo di promuovere l'immagine di un marchio.
Principali destinatari: i bambini con a portata di mano una tastiera, uno smartphone o una tavoletta digitale, cosi' come spiega il sito web Slate. Obbligandoli a cliccare sul marchio per avanzare nel gioco, questi cari bambini possono sviluppare una dipendenza con, tutta evidenza, dei ritorni commerciali.
Il problema e' che sempre piu' i marchi americani di prodotti alimentari -e non con meno calorie- fanno ricorso a questo metodo, che e' il contrario delle raccomandazioni per avere una buona alimentazione per i bimbi. Gli esempi sono numerosi, in virtu' del loro successo. Per esempio, la catena di fast-food Chipotle, specializzata della ristorazione veloce messicana, ha sviluppato un suo gioco, cosi' come i marchi di cereali Fruit Loops, Cap'n Crunch o Cookie Crisp.
Il segnale d'allarme e' stato dato da alcuni ricercatori dell'Universita' del Michigan che, in uno studio, hanno evidenziato i pericoli di questa nuova pratica commerciale. Dopo aver esaminato 145 siti diversi, i ricercatori hanno identificato 439 prodotti di 19 marchi. Hanno analizzato i contenuti nutrizionali di ognuno di questi prodotti, e sono arrivati ad una conclusione inquietante: circa il 95% dei pasti e il 78% degli snacks vanno oltre la soglia di materie grasse stabilita dal ministero americano dell'Agricoltura. E per quanto riguarda gli zuccheri aggiunti, l'86,6% dei pasti e il 97% degli snacks vanno oltre queste raccomandazioni del ministero.
Numeri che mostrano l'incapacita' delle autorita' pubbliche a regolamentare le pratiche commerciali aggressive dell'industria agroalimentare. Slate ricorda che nel 2009 “alcuni organismi governativi non erano riusciti a stabilire dei criteri nutrizionali per gli alimenti destinati ai bambini, grazie alle pressioni delle lobby”.
Per evitare di cadere nel disfattismo, il sito d'informazione cita un altro studio in merito che dimostra come, quando degli “advertgame” promuovo una alimentazione equilibrata, i bambini si indirizzano da soli verso questi cibi consigliati.
E in entrambi i casi, gli “advertgame” restano sempre al centro del gioco.
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