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 ITALIA - ITALIA - Carceri, Cicchitto (Pdl): depenalizzare reati che riempiono carceri di tossicodipendenti
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15 dicembre 2011 11:00
 
I detenuti che soffrono di gravi patologie possono legittimamente essere sottoposti agli arresti domiciliari o ottenere il "ricovero in idonee strutture" diverse dal carcere. Lo ha stabilito la quarta sezione penale della Cassazione.
La Cassazione si e' cosi' pronunciata dopo il ricorso di un detenuto recluso nel carcere di Taranto che era affetto da un'infezione cronica delle vie urinarie. Nonostante P. T. avesse ripetutamente chiesto la sostituzione della custodia in carcere con quella dei domiciliari per poter effettuare tutte le cure del caso, si era sempre sentito negare la possibilita'. Poi il 9 settembre scorso, dopo un aggravarsi della situazione, il detenuto, che aveva subito una nefrectomia, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Il ricorso del detenuto, dunque, come ha evidenziato la quarta sezione penale, non aveva piu' interesse ad essere discusso. In ogni caso piazza Cavour, con la sentenza 46479, ha fatto notare che "il diritto alla salute va tutelato anche al di sopra delle esigenze di sicurezza sicche', in presenza di gravi patologie, si impone la sottoposizione al regime degli arresti domiciliari o comunque il ricovero in idonee strutture".
Ecco perche', la Suprema Corte, bacchettando il Tribunale della Liberta' di Taranto che il 12 maggio scorso aveva negato la possibilita' al detenuto di stare ai domiciliari, ha fatto notare che l'ordinanza "si pone in contrasto con la disciplina legale avendo trascurato l'impossibilita' di eseguire in ambito penitenziario la tac con contrasto, la scintigrafia e l'ecografia renale. Tale incompleta capacita' di fronteggiare la situazione da parte della struttura penitenziaria avrebbe imposto l'accoglimento della richiesta".

'Va valutata positivamente la decisione della Corte di Cassazione di consentire gli arresti domiciliari ai detenuti che sono malati gravi. La tutela della vita viene prima di tutto, specie nella situazione nella quale lo Stato non e' in grado di garantire a molti detenuti le condizioni di una vita carceraria decente'. Lo dice il capogruppo del pdl alla Camera Fabrizo Cicchitto.
'In questa situazione, poi il discorso va sviluppato sia per quello che riguarda la regolazione della carcerazione preventiva, sia per quello che riguarda la depenalizzazione dei reati minori compresi quelli che portano le carceri italiane ad essere piene di tossicodipendenti con la conseguenza di aggravare e non di risolvere neanche minimamente questo gravissimo problema. Attendiamo con interesse quale sara' il decreto preannunciato dal Ministro Paola Severino del quale non sappiamo nulla'.

"La decisione della Cassazione va nella direzione di garantire misure alternative alla detenzione in carcere, soprattutto per chi e' malato". E' quanto afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, presidente del forum della sanita' penitenziaria, commentando la sentenza della Suprema Corte per la quale i detenuti che soffrono di gravi patologie possono legittimamente essere sottoposti agli arresti domiciliari o ottenere il ricovero in idonee strutture, diverse dal carcere.
L'esponente del Partito democratico auspica che "questa sentenza dia il via a un confronto su come rendere piu' vivibili i penitenziari italiani, che palesano un sovraffollamento che ha superato i livelli di guardia. Spero che il 2012 sia un anno di massima attivita' per migliorare la qualita' di vita nelle carceri" e in particolare per "riavviare il tavolo della salute e ricostruire una rete tra i Comuni che sono sede di carcere".

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