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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Debbie Purdy fa appello: voglio morire in Svizzera
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4 febbraio 2009 0:00
 
Una donna inglese, malata di sclerosi multipla, ha rilanciato all'Alta corte di Londra la sua sfida alla legge sui suicidi assistiti: Debbie Purdy vuole sapere se il marito, il violinista cubano Omar Puente, verra' perseguito penalmente se la accompagnera' a morire in Svizzera, paese dove l'eutanasia e' legale. In Inghilterra e Galles aiutare o consentire il suicidio e' un reato che prevede fino a 14 anni di carcere. Purdy, 45 anni, che risiede a Bradford, nel West Yorkshire, vuole che il procuratore nazionale (responsabile di tutti i procuratori d'accusa 'della Corona') Keir Starmer emetta una direttiva specifica per una situazione come la sua. I legali della donna, in una precedente udienza, hanno detto che la mancanza di linee guida certe rappresenta una violazione del diritto ad una vita privata e familiare sancito dalla convenzione europea sui diritti umani. In ottobre, i magistrati dell'Alta corte Baker e Aikens avevano espresso simpatia per la posizione della donna, ma senza entrare nel merito avevano respinto la sua richiesta di revisione legale, affermando che la legge era chiara. L'azione legale di Purdy, che oggi ha presentato appello, e' sostenuta da 'Dignity in Dying'. Diagnosticata di sclerosi multipla primaria e progressiva nel 1995, la donna e' sulla sedia a rotelle dal 2001, e vorrebbe rivolgersi alla clinica Dignitas in Svizzera. Finora non c'e' mai stata alcuna azione legale nei confronti dei parenti dei 101 britannici che si sono avvalsi dei servizi della clinica elvetica, dove i medici somministrano una dose letale di barbiturici, ma Purdy vuole essere certa che suo marito, accompagnandola, non rischi nulla: la decisione dei magistrati dell'Alta corte potrebbe aprire la strada a molti altri 'ultimi viaggi' verso l'estero. 'Non riesco ad immaginare una situazione nella quale mi dicano, 'no non siamo preparati a dirti che cosa prescrive la legge', non posso pensare una cosa del genere', ha dichiarato Debbie oggi prima di entrare all'Alta Corte, che dovrebbe dare una risposta a stretto giro. Non e' la prima volta, comunque, che questo delicato punto viene posto all'attenzione dell'Alta corte: nel 2001, Diane Pretty, che aveva la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla), non riusci' ad ottenere l'immunita' per il marito, se la avesse aiutata a morire nel Regno Unito. Lo scorso dicembre, il procuratore generale Starmer decise che non ci sarebbe stato un processo per i genitori di Daniel James, un ex rugbista britannico di 23 anni, paralizzato dal collo in giu', che era morto in settembre nella clinica Dignitas. I due erano sospettati di aver preso parte al suicidio assistito del figlio. Starmer aveva citato il 'pubblico interesse' a sostegno della sua decisione: 'Se, da un lato, vi sono fattori di pubblico interesse a procedere con le incriminazioni, dall'altro vi sono maggiori elementi di pubblico interesse nel non procedere. In particolare vorrei mettere in risalto il fatto che Daniel, un ragazzo tenacemente indipendente, non e' stato influenzato dai suoi genitori nel togliersi la vita e le prove indicano che ha agito cosi' nonostante i suoi genitori lo implorassero di fare altrimenti'.

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