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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Dolce morte, i vescovi attaccano il procuratore capo
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23 novembre 2009 12:42
 
I vescovi cattolici britannici hanno accusato il procuratore capo di incoraggiare le persone a infrangere il divieto di assistenza al suicidio. Secondo la tesi dei vescovi, Keir Starmer sarebbe responsabile dell'individuazione di categorie di malati la cui vita è giuridicamente meno protetta.
Sotto accusa sono le linee guida pubblicate a settembre dal capo dei procuratori britannici in cui si propone di non perseguire penalmente i parenti e gli amici di coloro che hanno chiaramente espresso la volontà di morire, se gravemente malati e con forti sofferenze. Le linee guida sono state emanate a seguito della decisione della Suprema corte britannica a cui si era rivolta una paziente intenzionata a recarsi in Svizzera per togliersi la vita. Nella causa, Debbie Purdy aveva chiesto se il marito sarebbe stato perseguito per assistenza al suicidio nel caso l'avesse accompagnata all'estero nel suo ultimo viaggio.
"Dato che già più volte il Parlamento si è espresso contro il suicidio assistito, l'inserimento nelle linee guida di categorie come persone affette da malattie terminali e disabilità incurabili al fine di decidere chi perseguire o meno, travalica il ruolo del Direttore della Pubblica Accusa", hanno sentenziato le gerarchie cattoliche.
Ma Starmer controbatte dicendo che le accuse vescovili sono basate su una estrapolazione e distorsione di un piccolo passaggio contenuto nelle linee guida.
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