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 ITALIA - ITALIA - Droga. Arrestati poliziotti a Bologna
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5 marzo 2012 17:31
 
Hanno fermato tre tunisini con precedenti per spaccio di droga e irregolari come se si trattasse di un normale controllo, ma abusando della propria professione li hanno derubati e malmenati. I fatti, che risalgono allo scorso anno, dopo la denuncia da parte delle vittime ha portato all'arresto questa mattina di quattro poliziotti in servizio all'ufficio prevenzione generale della Questura di Bologna. I reati contestati sono rapina aggravata, lesioni e sequestro di persona.
Gli agenti arrestati, immediatamente sospesi dal servizio sono: i due assistente capo F.P. di 39 anni e G.N. di 38 anni, e i due agenti scelti A.P. di 29 anni e V.A. di 28 anni. Secondo il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il sostituto Manuela Cavallo che stanno indagando sul caso, i poliziotti non hanno mai riportato nei propri verbali gli interventi svolti nei confronti dei tre stranieri. Il primo episodio risale al 21 ottobre: al termine di un arresto regolare due agenti sottoposero due magrebini ad un controllo nella periferia di Bologna. Secondo la denuncia, che non è mai stata formalizzata, furono rapinati di 600 euro e una delle due vittime fu anche colpito con un pugno.
Il secondo episodio risale invece al 12 novembre scorso; in questo caso venne controllato un tunisino che fu poi rapinato di 900 euro e messo.
Secondo il gip di Bologna, Alberto Ziroldi, "i quattro indagati hanno palesemente tradito l'affidamento riposto dalla collettività nella conformità alla legge delle attività delle forze dell'ordine, caposaldo indefettibile di ogni compiuta democrazia".
Due dei quattro poliziotti arrestati avrebbero chiesto ad un dipendente di un bar della periferia di Bologna che li chiamasse quando vedeva stazionare davanti al locale degli spacciatori.
Anche se non si tratta di fatti contestati agli arrestati, la testimonianza viene riportata nell'ordinanza di custodia cautelare. Agli inquirenti il teste ha raccontato che nel settembre 2011 uno dei capopattuglia arrestati, l'aveva avvicinato dicendogli che per qualsiasi problema poteva rivolgersi a lui e al compagno di pattuglia tutte le volte che vedeva degli spacciatori. Per questo, ha aggiunto, gli avevano dato un numero di cellulare e i turni di servizio. Per il barista i due erano interessati a sapere che droga e quanti soldi avessero gli spacciatori. Le perquisizioni ci furono, ha aggiunto il teste, raccontando pero' che mentre i poliziotti dicevano di non trovare nulla, i perquisiti si lamentavano che i poliziotti avevano preso loro del denaro.
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