''Premi Nobel, economisti e politici di tutto il mondo denunciano il fallimento del proibizionismo, in tema di stupefacenti, con i Radicali'' . Lo riferisce l'associazione Coscioni sottolineando che oggi, in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla droga, ''la Global Commission on Drug Policy di Richard Branson, Kofi Annan, Javier Solana e altre personalità di tutto il mondo, e l'Open Society Foundations di George Soros, hanno scelto il Partito Radicale transnazionale e l'Associazione Luca Coscioni per promuovere in Italia la campagna mondiale di
Support. Don't Punish ''Hey, We Need To Talk About Drugs''. Due sono gli obiettivi della campagna: ''da un lato stimolare un dibattito serio sulle droghe, sulla base dei dati scientifici e dei risultati realmente ottenuti e analizzando costi e benefici; dall'altro contribuire alla posizione dell'Italia alla sessione speciale dell'Assemblea generale delle nazioni unite sugli stupefacenti anticipata di 2 anni al 2016 su pressante richiesta dei presidenti di Messico, Colombia e Guatemala''. I media, il governo e il parlamento dovrebbero insomma- sostiene l'Associazione ''analizzare 'Gli stupefacenti effetti della guerra alla droga' senza ideologie''.
Anche perché ''oggi premi Nobel, economisti, politici, giuristi di tutto il mondo sostengono che: 'La guerra alla droga ha fallito. Dopo oltre 50 anni di proibizionismo, gli stupefacenti sono diventati la terza industria' più redditizia al mondo, dopo il cibo e il petrolio, interamente controllata da organizzazioni criminali. Solo in Italia le mafie incassano 25 miliardi di euro l'anno. Le droghe sono più diffuse ed economiche che mai, solo il 10% della droga riesce ad essere intercettata e sequestrata, anno dopo anno aumentano gli spacciatori, i consumatori hanno superato l'incredibile cifra di 300 milioni. Il 40% dei detenuti sono in carcere per reati di droga''. ''La corruzione e la violenza, in particolare nei Paesi produttori e di transito ma non solo, minano le democrazie. Solo in Messico dal 2006 sono oltre 80.000 i morti per la Guerra alla droga. Più di 1000 bambini. Anche l'Afghanistan non può uscire dal conflitto coi talebani fino a quando il suo oppio non sarà legalizzato e sottratto ai terroristi, magari offrendolo come cure palliative a quel 90% di malati che oggi, nei Paesi in via di sviluppo, soffre in silenzio. Ogni anno decine di migliaia di persone muoiono per questa guerra senza nessun beneficio per le società' ''.